INIZIATIVE E MANIFESTAZIONI PER I 150

Risorgimento e difesa della Costituzione in un paese che deve difendere la sua identità

Ho l’obbligo, iniziando questo articolo, di premettere una rettifica a proposito dell’intervista al prof. Giampaolo D’Andrea che si legge sul numero di marzo del Lucano, e correggere un passaggio. Lì dove si parla della Mostra delle Regioni d’Italia e delle eccellenze si intende che questa abbia luogo a Roma. Mi scuso con i lettori e con il prof. D’Andrea per il refuso che ha visto sovrapporsi le notizie relative alle manifestazioni di Torino e di Roma.

Il prof. Giampaolo D’Andrea ha, dunque, ribadito ulteriormente, così come nella intervista già rilasciata al Lucano: “La Basilicata sarà presente a Roma, alla Mostra delle Regioni, nell’ambito della Esperienza Italia150°, organizzata dal Comitato Nazionale, presieduto da Amato, presso il Vittoriano a Roma. Noi saremo presenti per proporre le specificità della Lucania. La mostra si articola su tre momenti espositivi. Il primo vede la rappresentazione dell’unità nel 1911 e nel 1961. Vengono, poi, raccontati non solo il rilievo che ebbe la Basilicata dalla fine del 1700 in poi, ma anche le radici della sua identità, segnata dal passaggio degli eserciti, da Federico II; quasi una narrazione rapsodica, da Strabone in poi, che comprende il perché dei due toponimi, Basilicata e Lucania. Vengono, poi, rappresentati il presente ed il futuro della Basilicata, quali sono gli aspetti di eccellenza attraverso cui il territorio si proietta verso il futuro, anche dal punto di vista delle eccellenze tecnologiche, come quelle per le osservazioni spaziali (l’osservatorio più importante quello di Matera Skymed attraverso cui lo sguardo si apre su tutto il mondo). Infine portando l’attenzione sulle personalità rilevanti, viene messa in posizione preminente quella di Sinisgalli attraverso cui abbiamo ritenuto che fosse rappresentato il lucano emigrato che ha saputo mettersi in gioco ed ha avuto successo; un uomo che ha dato della sua terra una rappresentazione bella ma non dolente; un poeta, inoltre, ingegnere, fondatore di riviste, che ha interpretato l’umanesimo e la tecnica”.

Torino è l’altro grande centro che darà il suo contributo con un altro grande momento espositivo. Nello spazio che fu delle Officine Grandi Riparazioni verranno allestite tre grandi mostre laboratorio: Fare gli italiani, Stazione Futuro e Il futuro nelle mani. Nella Venaria Reale si ammireranno le grandi eccellenze italiane. In questo modo Torino si ripresenta come uno dei centri dell’aggregazione nazionale, forte del suo senso di ospitalità, della sua storia industriale e politecnica, della sua storia risorgimentale che ha nello statuto Albertino il simbolo del suo impegno per la libertà di culto, di pensiero, di associazione e di stampa

Lungo tutta la penisola continuano a moltiplicarsi le iniziative per la celebrazione dei 150 anni dell’Unità italiana. Da Trento a Genova, dalla Sardegna alla Sicilia, da Bologna a Cagliari, ovunque si cerca di dare un contributo che non si limita al fatto celebrativo ma contribuisce con ricchi risultati di ricerca e di approfondimento a comprendere gli eventi dal 1861 ad oggi. A Trento la Fondazione Museo storico del Trentino e l’Università degli studi di Trento organizzano eventi per ricostruire il Risorgimento e gli aspetti diversi della storia dell’Italia unita, con due cicli di lezioni, volte ad una ampia divulgazione, dedicate rispettivamente le une a riconoscere i fermenti patriottici e la partecipazione delle classi popolari al processo di unificazione, nella prospettiva più ampia delle relazioni internazionali, le altre ad alcuni temi “strutturali” della storia dell’Italia unita, scelti per la loro particolare incidenza sulla storia del processo unitario e sulle conseguenze. A Cianciano, in Sicilia,un convegno sottolinea l’apporto delle donne al Risorgimento. Particolarmente sentito il tema sulle regioni italiane che viene idealmente ripreso dai precedenti anniversari e determina una riflessione sullo stato delle regioni italiane. E’ questo il senso della mostra presentata nel Salone Centrale del Complesso del Vittoriano, da parte di Giuliano Amato, presidente del Comitato dei garanti per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. L’esposizione sarà poi inaugurata ufficialmente il 1° aprile alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dei presidenti delle Regioni e di altre istituzioni. È’ prevista, inoltre, la partecipazione del top management delle aziende sponsor. Nei prossimi mesi, dunque, a Roma, al Vittoriano, al Palazzo di Giustizia, a Valle Giulia, a Palazzo Giovanni XXIII (Castel Sant’Angelo), all’aeroporto Da Vinci sarà aperta la Mostra delle regioni d’Italia e delle eccellenze del Paese. L’evento è organizzato dal ministero per i Beni e le Attività culturali, dalla presidenza del Consiglio dei ministri, dal ministero per i Rapporti con le regioni e la Coesione territoriale, dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, dal ministero della Giustizia e il Comune di Roma in collaborazione con le amministrazioni regionali, Istat, Ferrovie dello Stato, Veneto Banca, Poste italiane, Finmeccanica, Telecom Italia, Enel, Assicurazioni generali, Aiscat, Rai, Siae, Cinecittà luce, Società Geografica Italiana onlus.

Quelle di Torino e di Roma fanno parte di una serie di grandi iniziative che riprendono i motivi fondamentali delle celebrazioni del 1911, per i cinquanta anni dell’Unità e quelle del 1961 per la celebrazione dei cento anni. Le prime celebrazioni del 1911 furono inaugurate, a Roma, dal sindaco Nathan, il 27 marzo, e videro anche, nello stesso giorno, la inaugurazione della Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea a Valle Giulia, seguita il 21 aprile dalla Esposizione Etnografica delle Regioni. Anche a Torino e Firenze si svolsero manifestazioni “per commemorare degnamente” i cinquanta anni.

Le celebrazioni per i cento anni, nell’Italia dello sviluppo economico, videro Torino protagonista delle manifestazioni; ancora una volta fu proposta una riflessione sulle regioni, sulle loro caratteristiche e sulle prospettive dello sviluppo dei territori regionali. Paradossalmente oggi il nostro Paese vive le celebrazioni insieme con le manifestazioni per la difesa della Costituzione e avverte tutto il rischio di una riforma federalistica in chiave antiunitaria e comunque non in una prospettiva solidaristica. Certo, almeno qualche perplessità è inevitabile se si pensa che anche la definizione di una data da considerarsi festiva, per di più limitatamente al solo 2011, ha suscitato le polemiche e le provocazioni dei leghisti. E’ inevitabile, inoltre, che si provi sconcerto e voglia di riaffermare il senso della storia del Paese di fronte agli attacchi continui alla Costituzione italiana che poggia la sua essenza sulle vicende che videro la liberazione dal fascismo e si rapportano idealmente, spiritualmente, storicamente con quelle che fecero il risorgimento e con la Costituzione della repubblica romana del ’48.