LE STRADE DELLA “FORTUNA”

Si dice che porti fortuna, ma, a giudicare dalle imprecazioni e maledizioni che seguono ogni qualvolta se ne calpesta una, non si direbbe.

Stiamo trattando degli escrementi di cani distribuiti lungo le strade cittadine che qualcuno si ostina a ritenere benauguranti portafortuna Le poco gradite “cacche” di cane, insomma, che si vorrebbe elevare a bizzarre manifestazioni della fortuna, sono ben lontane dalle sembianze che l’immaginario comune attribuisce alla gradita dea bendata.

E già, perche di queste tipologie di “fortune” (ahimè, solo di queste!)  lungo le strade e sui marciapiedi del nostro capoluogo se ne rinvengono a bizzeffe. E non si tratta di opera di ignari cani randagi che, si sa, non sono cresciuti studiando sui testi di educazione civica e sui più accreditati manuali di galateo, né dispongono delle fondamentali cognizioni igienico-sanitarie che rendono consapevole la scelta del luogo di deposizione.

Ma i disseminatori principali di “fortuna” lungo le nostre strade sono soprattutto i lindi e spavaldi cani “proprietari”.

Diciamolo francamente, è molto frequente osservare il padrone di turno che abbandona indifferente i “frutti fortunosi” del proprio fido, senza provvedere alla loro rimozione.

Qualche volta vicino ad alberi o piante, ma tante altre nel bel mezzo del marciapiede o nei pressi di lampioni e pali segnaletici, i quali, notoriamente, non beneficiano nemmeno dell’effetto concimante dei “portafortuna” lasciati in aperta campagna.

E allora non resta che adoperarsi di pazienza ed attenzione schivando tutto lo schivabile in uno continuo slalom poco gratificante.

Ma, si sa, la distrazione è sempre in agguato e, implacabilmente, appena si alzano gli occhi attratti da qualcos’altro: Paf!! E salgono le imprecazioni, o peggio.

Fare però un fascio del tutto, come sempre, è fuorviante. Esistono persone che, armati di paletta e attrezzi adatti, provvedono con coscienza e senso civico a rimuovere quanto i loro amici a quattro zampe depositano.

Oltremodo encomiabili, dunque, perché dispersi controcorrente in un mare di comportamenti opposti.

D’altra parte non è solo una questione di educazione o di individuale senso civico, precise norme contenute, ad es. nel regolamento di Polizia Urbana di Potenza dispongono tra l’altro che “(…)I conduttori di cani, a qualsiasi titolo, devono essere muniti di appositi mezzi per la raccolta degli escrementi prodotti dagli stessi, allorché li conducano per le vie cittadine, sotto i portici, sui marciapiedi, nei parchi ed in tutti i luoghi pubblici o aperti al pubblico e devono ripulire i siti eventualmente imbrattati(…)”.