Il Bruscolino nell’occhio

Pubblicato nel numero di maggio 2011

Ho superato da un po’ il mezzo secolo di vita. Certo che ne ho viste tante, ma ne ho anche sentite. E allora, in un mondo pervaso e invaso da una informazione che sembra non aver altro da comunicare se non brutte notizie, provo a riassumere in estrema sintesi e in maniera ironica e autoironica quel che ho vissuto e visto. Ho visto tanto di politica becera, poco di politica nobile. Ho visto i vermi battersi per farsi chiamare single e non solitari. Ho visto preti guariti negare di essere mai stati curati. Ho visto gondole cambiare canale con il telecomando. Donne conservare in frigo il terziario avanzato e donne talmente affezionate al loro marito da usare quello delle loro amiche per non consumarlo. Ho visto una cicala ereditare una fortuna da una formica morta di stress e un contadino soffiarsi il naso nel suo fazzoletto di terra. Ho visto dei cannibali leccarsi le dita e dire: era una persona veramente squisita e cannibali starnutire e dire: era una ragazza tutto pepe. Ho visto canguri aver le tasche piene dei loro figli e astronauti al ristorante chiedere il conto alla rovescia. Ho visto firmare assegni circolari con un compasso. Ho visto genitori molto attempati mettere al mondo dei nipoti e gatti neri rincorsi da cani razzisti. Ho visto un cartello per la strada con scritto: “ESSO a 1200 mt.”, ma lui non sono riuscito a vederlo e un binario morto che aspettava di essere sepolto. E dopo aver riflettuto, mi scopro novello filosofo giunto a conclusioni inconfutabili: secondo me alcune persone sono vive solo perchè l’assassinio è illegale. Chi nasce povero e brutto ha buone possibilità  che, crescendo,si sviluppino entrambe le condizioni. Colui che è capace di sorridere quando tutto va male, è perchè già  ha pensato a chi dare la colpa. Avere la coscienza pulita è segno di cattiva memoria. Chi ride ultimo, pensa più lentamente. E come ogni filosofo che si rispetti ho molti dubbi, ho delle domande che mi pongo da anni e che spero possano avere risposta quanto prima: per una donna “Amore” e’ stare svegli tutta la notte con un bambino malato, o con un adulto molto in salute? Quelli che attaccano i cartelli “Chi tocca muore”, muoiono tutti? In una banca del seme, cosa danno di interessi? Lo stitico quando muore va in purgatorio? Se lavorare fa bene, perchè non lo si lascia fare agli ammalati? Se il mio capo si droga, io sono un tossico-dipendente? Il compito a casa si dà  anche agli studenti sfrattati? Da dove viene l’idea di sterilizzare l’ago della siringa che serve per l’iniezione fatale ad un condannato a morte? Perchè i Kamikaze portano un casco? Constatazioni, certezze, dubbi… alla fine io, da dipendente statale, mi auguro che non sia vero come diceva Confucio che “La fine del giorno è vicina quando uomini bassi fanno lunghe ombre”, perché significherebbe, oggi, in Italia, davvero la fine del mondo.