Santarsiero: “Non è per chiudere i comuni che i sindaci si sono candidati”

Il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, è intervenuto alla manifestazione Anci, Upi e Regioni contro la manovra.

“In un Paese dalla spesa pubblica fuori controllo e dove il 95% del debito è statale, i comuni non producono più deficit ed hanno contributo negli ultimi anni per 3 miliardi di euro agli obiettivi di bilancio. E’ la riprova che quando l’Italia punta sui comuni coglie obiettivi di crescita e di risanamento. E’ già successo che quando si è avuta una stagione di vero decentramento e di strumenti veri per il territorio, come negli anni 90, grazie ai comuni ed al loro protagonismo l’Italia è cresciuta ai ritmi maggiori degli ultimi 40 anni (con ritmi di crescita del 3% all’anno) ed il Mezzogiorno, con tale protagonismo diretto dei territori, per la prima volta cresceva a ritmi superiori del resto del Paese.”

Così Vito Santarsiero, sindaco di Potenza, presidente Anci Basilicata e responsabile politiche per il Mezzogiorno, intervenendo alla manifestazione Anci, Upi e regioni per chiedere ancora e con forza le modifiche alla manovra economica del governo, che rischia di mettere in ginocchio i comuni, le province, le regioni e i cittadini tutti.

“I comuni, gli Enti locali -ha aggiunto il primo cittadino potentino- non sono il luogo della spesa e dello sperpero ma il luogo dello sviluppo e della crescita. Sono anche il luogo degli eletti, della classe amministrativa responsabile che si confronta con la gente e vuole la crescita delle comunità.

Politiche contro i comuni sono politiche contro la gente, contro i servizi, contro lo sviluppo e contro il futuro, contro il dna  del Paese. Vogliamo ancora partecipare ai sacrifici ma ci sono cose incomprensibili.

E’ incomprensibile –ha detto Santarsiero- il Patto di Stabilità che, bloccando fondi già impegnati,  senza nessun utile per le amministrazioni, blocca di fatto i lavori, fa aprire contenziosi per le amministrazioni, fa fallire le imprese, fa licenziare i lavoratori, penalizza drammaticamente l’economia reale. Come ci lascia assolutamente increduli il fatto che lo stesso Patto viene non solo appesantito ma esteso anche ai comuni tra 1000 e 5000 abitanti.

E’ assolutamente necessario rimuoverlo. Non comprendiamo tagli di queste dimensioni che scaricano sui cittadini le manovre finanziarie, non comprendiamo perché si ingessa la pubblica amministrazione, non comprendiamo perché non si parla più di federalismo, di costi standard, di fabbisogni standard, di perequazione economica, di perequazione infrastrutturale, di autonomia fiscale e gestionale.

Come non si comprende perché è affidato alla improvvisazione degli articoli 14, 15 e 16 della manovra un nuovo modello istituzionale senza che il tutto venga affrontato seriamente dalla Carta delle Autonomie.

Fermiamoci, -ha concluso Santarsiero- prendiamo tempo qualche mese per una seria riforma istituzionale, per una seria legge elettorale, per serie regole di buona gestione. Così il Paese può riprendere il suo cammino.”

Santarsiero concludendo il suo intervento ha infine evidenziato che da molti sindaci lucani sono arrivate sollecitazioni all’Anci per una manifestazione al termine della quale rimettere nelle mani del Prefetto i loro mandati sottolineando con forza  che ”non è per chiudere i Comuni che ci si è candidati.”