Le grandi manovre dei partiti e gli effetti in Basilicata

Aprile, spira un vento di rinnovamento. La crisi della politica o meglio dei partiti travolge quel che resta della seconda repubblica. A Roma si sta già muovendo qualcosa. Il più lesto di tutti è stato Pierferdinando Casini che ha anticipato le mosse dei suoi antagonisti ed ha sciolto l’Udc. A breve distanza si dichiara pronto anche Angelino Alfano, a nome del Pdl. Cos’è che spinge i leader di partito ad iniziare questo balletto mediatico? Probabilmente è l’incalzare dell’antipolitica ad aver dato una spinta decisiva al cambiamento. C’è da considerare, poi, che l’avvento di un governo tecnico è stato favorito, nel suo insediamento, dalla manifesta incapacità dell’esecutivo in carica, di portare a compimento il proprio mandato popolare. La sensazione che se ne ricava è che il bipolarismo pare, irrimediabilmente, arrivato a compimento. La mossa di Casini “centra” un’esigenza diffusa e percepita di un cambiamento radicale. Il partito di centro, di cui tanto si parla da anni, potrebbe partire a breve, forse a settembre. In questi mesi, dunque, ne vedremo delle belle, anche perché il sistema elettorale non è ancora stato riformato e la sopravvivenza del governo Monti rischia di paralizzare qualsiasi cambiamento. Per vedere qualche trasformazione concreta si potrebbe arrivare, ragionevolmente, a settembre. Salvo elezioni anticipate.

Giochi di potere anche in Basilicata, dove gli effetti della trasformazione arrivano affievoliti. C’è l’Idv che raccoglie firme per eliminare il finanziamento pubblico ai partiti. Gli alleati di centro sinistra del Pd lucano, sembrano, invece, concentrarsi più sul presente, tessendo trame per le nomine degli enti sub regionali che animano le cronache politiche di questi giorni. Chi è consumato di politica sa che il toto-nomine costituisce un espediente per  bruciare alcuni personaggi accreditati, almeno in questa prima fase interlocutoria, preservandoli per future candidature alle prossime politiche o, più in là, alle amministrative regionali.

Sul fronte del centro destra lucano, il rinnovamento epocale annunciato da Alfano, che dovrebbe avvicinare l’attuale Pdl al Partito democratico europeo (Pde), punterebbe ad un’apertura verso i moderati che, attualmente, spaziano da Casini al Pd. Due senatori lucani del Pdl, Cosimo Latronico e Guido Viceconte hanno già firmato il documento Pisanu-Dini “Oltre il Pdl” che apre al cambiamento.