Beppe Grillo approda in Basilicata ribadisce il no secco alle trivellazioni

Beppe Grillo, arriva con il suo camper in Basilicata per scuotere le coscienze dal torpore e a Potenza spopola immergendosi in un bagno di folla superiore alle attese.

In un percorso da Taranto a Matera, dove è arrivato in piazza Vittorio Veneto alle ore 14, il leader del Movimento Cinque Stelle è approdato nel capoluogo lucano nel pomeriggio intorno alle 16.30, in piazza Mario Pagano. Qui è stato accolto tra gli applausi e le ovazioni della platea che a dispetto di ogni previsione e del freddo pungente, a Potenza era straripante, più di quanto gli attivisti auspicavano. Ed è stata una piacevole sorpresa per coloro che da oltre una settimana sono  impegnati nella raccolta firme a sostegno dell’entrata del Movimento in Parlamento.

Grillo è salito sul piccolo palco costruito all’impronta, nell’arco di poche ore, perché precisano gli attivisti, “quello che conta è ciò che avrà da dire”. Ed in effetti ha radiografato una situazione italiana che boccheggia e necessità di una scialuppa di salvataggio.

Sulla Basilicata Grillo si è soffermato eccome, con alcuni riferimenti brevi ma concisi, parlando di petrolio e di come “bisogna smettere di cercare nuovi pozzi perché il futuro delle nuove generazioni è l’energia rinnovabile” e fa intendere “purché non sia asservita alla mercé delle multinazionali”. Anche dal Movimento Cinque Stelle arriva il no secco alle trivellazioni. Grillo inoltre dichiara che il movimento è aperto a tutte le associazioni di cittadini e dice “che ben vengano la No Tav a quelle che sostengono l’acqua pubblica – ma avverte i lucani– non siamo aperti alle alleanze con i partiti”.

Pur invitando a leggere il programma sul sito internet ufficiale, annuncia alcuni punti fermi quali dalla “nazionalizzazione” e “statalizzazione” delle banche al finanziamento del microcredito alla piccola e media impresa, fino alla realizzazione di un fondo per il reddito di cittadinanza.

La parola d’ordine è “distruggere il signoraggio bancario”, “detergere la politica, resettare, “mandarli tutti a casa e prima di andare via una visita fiscale la facciamo noi a loro” commenta con tono ironico.

E poi sul lavoro altro nervo scoperto di una Italia tutta da ricostruire Grillo dice “Che cos’è il lavoro? È diventato quasi una parola spregevole” ed aggiunge “dobbiamo investire sulle persone – non sulle auto, sui frigoriferi”. “Non si può con due lauree – aggiunge – lavorare in un call center per 400 euro al mese, non si può fare un lavoro per ripiego, altrimenti creiamo dei frustrati”. E conclude “non possiamo morire in un angolo ed immolarci per questa Europa”.