Con il sangue lucano nelle vene

zimbaLo scorso sabato 23 agosto nel cuore del Salento si è svolta la serata conclusiva della diciassettesiama edizione de La Notte della Taranta, uno dei più importanti festival italiani, dedicato alla musica popolare come riscoperta e rivisitazione delle tradizioni della pizzica e della taranta, che quest’anno ha visto circa 150 mila partecipanti.

Dalla Basilicata sono partiti vari autobus organizzati per prendere parte al “concertone”, ma una carovana si è distinta anche quest’anno: quella capeggiata da due organizzatori che cercano di dare qualcosa di più ai loro partecipanti, Alessandro e Luca Collodoro. Nati a Torino ma con sangue lucano nelle vene, i due fratelli, fondatori dell’Eugenio Bennato fans club, tornano ogni anno nella loro terra d’origine ed organizzano il pullman che porta non solo a Melpignano nella sera del concerto ma che di anno in anno conduce i lucani alla scoperta delle origini della musica popolare salentina, facendo tappa in uno dei paesi storici della pizzica e taranta. Un’occasione d’oro per curiosi e appassionati del genere.

tarantaPartito da Potenza alle 9 di mattina, il doppio pullman ha raccolto partecipanti in varie fermate fino a Matera, contandone un totale di 102, ed è giunto ad ora di pranzo ad Aradeo, per incontrare i familiari del compianto Pino Zimba, uno dei più noti ed apprezzati tamburellisti e cantore salentino, che ha saputo fondere tradizione e innovazione nella propria arte musicale. Ad attendere la carovana lucana uno dei figli di Pino, Francesco Zimba, che insieme all’amico Michele Bovino guida tutti per le vie del paese, sostando nei luoghi più significativi dove è nata e si è sviluppata la storia della taranta e del tamburellista Pino Zimba. Raccontano, senza nascondere la loro commozione, che al funerale del noto tamburellista, scomparso il 13 febbraio 2008, moltissime persone hanno partecipato con i loro tamburelli, accompagnando il feretro fra la folla al ritmo della pizzica ed invitano tutti a tornare ad Aradeo il 14 febbraio per la festa commemorativa in suo onore. Uno dei momenti più intensi è stato quello in cui Francesco Zimba ha suonato insieme a Luca, uno degli organizzatori, e a Diego Zimba, nipote di Pino, che a soli 11 anni è già un abilissimo tamburellista.

Ricchi di questa nuova esperienza, si riparte alla volta di Melpignano. Prima dell’inizio del concerto ci fermiamo a parlare con Alessandro Collodoro, mentre il fratello Luca ci offre un sottofondo musicale suonando il suo tamburello.

Quali sono le vostre origini e perché tornate ogni anno in Basilicata per organizzare il pullman de “La Notte della Taranta”?
Io e mio fratello siamo nati a Torino però tutti gli anni torniamo in Basilicata perché siamo affezionati alla nostra terra di origine, per via delle origini di mia mamma e quindi fin da piccoli ci è stata fatta conoscere questa terra meravigliosa dalla quale non riusciamo a rimaner lontani in nessun modo. Mia mamma è nata a Tricarico, noi siamo nati a Torino ma Piemontesi non ci sentiamo affatto se non per la nascita, per il resto le nostre radici sono al sud.

Com’è nata l’idea di organizzare l’autobus per la “Notte della Taranta”?
Sette anni fa abbiamo partecipato ad un viaggio organizzato per la Notte della Taranta (solo un andata e ritorno al concerto della taranta) e parlando con Luca mio fratello, abbiam pensato che poteva melpignanoessere una cosa bella organizzare una giornata che non portasse solo al concerto fine a se stesso, ma unirlo ad un altro evento ovvero fare tappa in una località salentina caratteristica per le radici della taranta, quindi abbiamo visitato Ostuni, Galatina, l’anno scorso Lecce, dove abbiamo incontrato Eugenio Bennato che era tra gli ospiti della Notte della Taranta, e del quale siamo anche fondatori del fan club a lui dedicato; quest’anno, giunti al quinto anno di organizzazione, abbiam pensato invece di fare tappa ad Aradeo, dove abbiamo incontrato i familiari di Pino Zimba, l’ormai compianto tamburellista e cantore di Aradeo. Abbiamo deciso di creare questo viaggio che di volta in volta porta in un paese diverso per dar modo a tutti i lucani di partecipare e conoscere quello che è il Salento e le sue tradizioni.

I partecipanti di quest’anno sono 102, il doppio rispetto a l’anno scorso, quale elemento secondo te fa aumentare ogni anno la partecipazione dei lucani?
Credo che quest’anno abbiamo avuto un grande successo, probabilmente, non lo dico per vanto, siamo diventati un punto di riferimento per tutti i lucani che amano questo genere di musica, la musica popolare, tutte le estati si rivolgono a noi per venire a Melpignano e vivere la Notte della Taranta, unica nel suo genere.

Come e da quanto tempo è nato il fans club di Bennato?
Il fans club l’abbiamo fondato circa tre anni fa, tutto è nato da un semplice concerto di Eugenio Bennato in una serata primaverile a Torino, proprio perché noi amiamo la musica popolare, abbiam pensato “ma perché non creare un movimento che raccolga i fans di Bennato che non ha ancora un fans club?!”, al che abbiamo proposto la nostra idea direttamente a lui il quale ne è stato entusiasta e da lì abbiamo creato un movimento del quale era sorpreso anche Bennato gruppostesso, anzi si sentiva quasi in imbarazzo per dirtela tutta, però ha raccolto i suoi frutti visto che oggi raccogliamo circa 7 mila iscritti.

Cosa vi manca di più della Basilicata quando siete a Torino?
Della Basilicata la cosa che ci manca di più su tutte credo che sia il calore delle persone, il sole che è una cosa importante che difficilmente vediamo al nord, e tutto quello che viviamo d’estate, il buon mangiare, che è una cosa importante, anche se mia nonna ci vizia e non ci fa mancare nulla anche quando siamo a Torino. Ci manca tutto quello che viviamo durante i 20 giorni di agosto che trascorriamo in Basilicata.

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