Chi non associa il lavoro a maglia all’immagine della nonna magari seduta davanti al caminetto o alla stufa tutta intenta a sferruzzare senza sosta? La nonna era una donna che trasformava una massa informe di lana in un filo da lavorare successivamente con i ferri. Questa era un’attività antichissima, la cui origine si perde nella notte dei tempi, ed era eseguita sempre allo stesso modo e tramandata da madre in figlia. Col passare dei tempi però e il mutare delle abitudini è andata perduta per qualche tempo. Ma chi credeva che i lavori manuali, come quello ai ferri o all’uncinetto, si fossero estinti, deve fare i conti con la nuova tendenza che spopola anche tra le più giovani.
Ne è un esempio Rosaria Tripaldi di Picerno, premiata dalla sua comunità alla Festa Democratica 2014 con il premio “Picerno che vorrei” per la sua attività artigianale. Rosaria una donna che, nel reinventare la propria vita lavorativa ridando dignità e valore ad un antico lavoro di artigianato, ha saputo trasformare il suo negozio in un luogo di aggregazione dove si ritrovano signore, ma anche giovani ragazze per parlare fra loro, condividere esperienze e scambiarsi consigli sul modo di eseguire i lavori a maglia o anche all’uncinetto. Una soluzione per rilassarsi e svagarsi, così come un tempo succedeva nei piccoli paesi, ci si riuniva sulla soglia di casa: seggiolina, borsa del lavoro con i ferri del mestiere a chiacchierare da comare in sottofondo.
Inoltre pare che mentre si sferruzza in compagnia, si chiacchiera del più e del meno fino ad arrivare a confidarsi i propri problemi e le ansie, quasi in una sorta di terapia di gruppo. «È un’attività che rilassa molto dicono, pensavo fosse roba da vecchie, ma mi sono ricreduta perché posso dare libero sfogo alla fantasia e ho accessori originali senza spendere molto».
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Marianna Figliuolo
Salve a tutti mi chiamo Marianna, sono laureata in Scienze della Comunicazione ed ora sto proseguendo il mio percorso universitario con la laurea magistrale in Scienze Filosofiche della Comunicazione all’Università degli studi della Basilicata. Studiare l’attualità vicina e lontana, curiosare, chiedere, capire il più possibile per poi spiegare agli altri ciò che si è compreso mi è sempre piaciuto. Quella del giornalista è una professione che mi interessa e che attrae molti giovani a cui piace scrivere e viaggiare, ma il giornalismo non è solo questo, è soprattutto curiosità per le persone, gli eventi, per la realtà che ci circonda, ed è poi indubbiamente “notizia”. È questa idea che mi ha avvicinata a quello che poi dal 2011 è diventato il mio percorso di collaborazione con La Nuova Del Sud e che oggi continua con Il Lucano Magazine.