Dino Paradiso – Dopo “Made in Sud” riparte dal palcoscenico di “Colorado”

Sedicesima edizione per “Colorado”, lo show comico di Italia 1, ripartito venerdì 20 febbraio in prima serata per tredici settimane. Al timone del programma è tornato Paolo Ruffini, con al fianco Diana Del Bufalo, lanciata da “Amici” e famosa per le sue canzoni ironiche e suPhotographika0201rreali pubblicate su YouTube. Il cast di cabarettisti di questa stagione, ormai terminata, è stato composto da oltre 30 artisti tra i quali figura anche il talentuoso ed esilarante comico lucano Dino Paradiso, che dopo la partecipazione a “Made in Sud” approda proprio sul palcoscenico di Colorado.
Dino è in realtà il diminutivo di Bernardino, nasce in Basilicata a Matera nel 1979 e vive a Bernalda. È un momento d’oro per Bernalda che vede ancora una volta il suo comico per eccellenza debuttare sul grande schermo. Dino, studia e si laurea in scienze politiche a Bari e oltre al comico trova anche il tempo per fare l’assessore comunale e poi addirittura il candidato alla primarie da segretario regionale del Pd.

Raccontaci di te, Dino
Sono un uomo semplice, innanzitutto un papà felice da tre anni, un marito da più di cinque, un figlio ed un lucano orgoglioso della sua terra, tanto che di questa Lucania ne ho fatto uno stile di vita ed una comicità. La Lucania è l’aspetto ilare delle mie interpretazioni.

Come si vive a Bernalda?
A Bernalda si cresce bene, dando importanza alle cose importanti, un modo di crescere “sano” , un modello pedagogico e culturale basato su una scala di valori che mettono al centro dell’attenzione l’uomo nella sua totalità, incamerando quindi l’importanza dell’ambiente che ci circonda. Sono cresciuto in un luogo dove la gente si autoregolamentava, dove ci stava solidarietà “La mia vicina era anche la mia tata”
Credo che quel mondo era molto più moderno di quello che col tempo si è voluto dipingere.

Tuo figlio, allora, crescerà allo stesso modo?
Sarà lui a deciderlo, deve crescere e vivere in un ambiente moderno, ma con la consapevolezza dell’alternativa.

Come ti sei avvicinato al cabaret?
Il mio cabaret si è costruito intorno a scene di vita familiare, ho studiato i personaggi che si incontrano quotidianamente sotto casa, in banca, al bar. Ho cominciato a girare per le feste di piazza, poi nel 2007 ho preso parte alla scuola di teatro “Comic Lab” diretta dalla grande Serena Dandini a Potenza. Un’esperienza bellissima e molto formativa. Le lC_2_video_518358_videoThumbnailezioni erano rivolte a coloro che sentivano il bisogno di esprimersi in tutte le forme e che non trovavano lo spazio adatto per farlo; a chi scriveva testi, storielle o semplicemente battute; a chi insomma sentiva di avere, se non un vero e proprio talento, almeno l’energia giusta per cercare dentro di sé qualcosa di carino, di buffo, di simpatico o più semplicemente di interessante da regalare ad un pubblico, sia teatrale, sia televisivo.

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