“Rurale contemporaneo”: declinata in senso internazionale e scientifico l’edizione 2015 della Scuola del Graffito Polistrato Montemurrese

Lo scorso 23 agosto è partita ufficialmente l’edizione 2015 della Scuola del Graffito polistrato montemurrese che durerà fino al prossimo 31 agosto. Si è svolta presso l’ex-convento di San Domenico, nella piazza Giacinto Albini di Montemurro, l’inaugurazione di una realtà presente dal 2003 e voluta fortemente dal maestro Giuseppe Antonello Leone, ideatore di una tecnica, quella del graffito polistrato, che mescola manifattura ed arte e che ha portato il paese della Valle dell’Agri, a riempirsi, ad abbellirsi, di opere installate in diversi suoi  punti.

foto 1Moderata da Valentina Dibiase componente insieme a Lorenzo Chiavone, Vincenzo Dibiase e Giusy Candia del gruppo operativo sezione didattica, la serata ha visto alternarsi gli interventi del sindaco di Montemurro Senatro Di Leo, del presidente del Gal Akiris Prospero Cassino e dei componenti della commissione artistica dell’Associazione Scuola del Graffito (istituita nel 2014) Mimmo Longobardi, direttore artistico, Pasquale Persico, economista, che con il presidente Nicola Giuliano Leone, urbanista, hanno stabilito il tema di  questa edizione intitolato “Rurale contemporaneo”. La realtà rurale vista con gli occhi del presente, con questo filo cond
uttore si invitano gli artisti a guardare con la loro sensibilità oltre il percettibile alla ricerca di quelle potenzialità che il paesaggio rurale può esprimere in termini sociali, antropologici, culturali e ambientali.

Sono seguiti poi gli interventi di Piero Lacorazza, presidente del Consiglio Regionale della Basilicata ed il video di Rossano Liberatore, artista che ha partecipato all’edizione 2014 della Scuola e che è risultato vincitore del concorso “FareWall” di Maratea con il progetto Maratehub realizzando, con l’ausilio tecnico di esperti del laboratorio di Montemurro, un graffito polistrato all’aperto ampio 12 metri di lunghezza e 3 di altezza.

Un risultato dunque che fa capire come la Scuola del Graffito vuole guardare e guarda lontano esportando una realtà artistico-culturale  il cui valore raccoglie sempre più gradimento e consensi. Lo dimostra l’arrivo a Montemurro di diversi artisti locali, nazionali ed internazionali per impararne la tecnica. L’edizione di quest’anno vede la partecipazione di Patrizia Grieco, Salvatore Manzi e Riccardo Maniscalco e di tre messicani, Gerry de Castillo, Carlos Yamil, Beatriz Chamussy.foto 2

Particolare è stato l’intervento del Stain Cossens olandese, fisico delle rocce all’Istituto di Scienze Fotoniche di Barcellona che ha parlato del concetto della stratificazione applicato all’arte tracciando un parallelo tra il graffito e la grafite entrambi rocce costituite da strati sovrapposti il primo di malte colorate, la seconda di fogli di grafene, entrambe accomunati dalla stessa radice etimologica graphein parola che in greco significa scrivere. Il ricercatore in pratica ha messo in evidenza come il graffito è la rappresentazione macro di quello che avviene a livelli microscopici nella grafite, la comunissima matita con cui scriviamo.

La consegna degli attestati ai partecipanti delle edizioni 2013 I luoghi del Sacro e del Sublime e 2014 Ombra e luce, ha concluso la prima parte della serata che ha poi dato spazio alla presentazione di SINERESI, rivista trimestrale di arte e cultura edito dall’associazione PAN centro di produzione culturale, il cui sottotitolo il diritto di essere eretici è uno sprone a pensare con la propria testa allontanandosi dai conformismi per rendere la cultura libera. A parlarne è stata la direttrice Anna R. G. Rivelli, la direttrice responsabile Anna Maria Salvatore, il Consigliere della Regione Basilicata Vito Santarsiero e la storica dell’arte Fiorella Fiore.

L’Associazione Scuola del Graffito polistrato di Montemurro si sta incamminando verso un altro traguardo, quello dell’artigianato artistico realizzando manufatti come insegne, loghi, nomi delle vie, orologi a muro, numeri civici che con questa tecnica assumono i toni dell’opera d’arte. Un impegno su cui i ragazzi del laboratorio artistico stanno già lavorando e che può diventare motore economico di un territorio che non si  vuole lasciare.