Tra mietitura e trebbiatura a Satriano un tuffo nella vita agreste

Un salto nel passato, nella vita contadina che ha caratterizzato la nostra terra e la nostra gente fino a qualche decennio fa, è quanto si è potuto vivere lo scorso 31 luglio a Satriano, nella naturalistica cornice dell’Agriturismo Fattoriabio, che, per il terzo anno, con il patrocinio del Comune di Satriano e della Coldiretti di Potenza, ha organizzato la rievocazione della mietitura.
Presenti ben nove mietitori , testimoni di una tradizione millenaria, con i loro attrezzi, ossia sette mietitrebbie, una trebbia anni ‘60 e una mietilega; “si tratta di mezzi che negli anni hanno sostituito il lavoro dell’uomo, alleggerendolo, creando quasi una sfida, tra uomo e tecnologia” – afferma Marika Pucciariello, dello staff organizzativo.

La giornata è stata caratterizzata, oltre che dalla messa in scena della mietitura, da “11844236_10206277911980141_1817379147_nu muzzeche”, “lo spuntino” dei contadini, che, a metà lavoro, usavano bere vino, attraverso “u cannnit” (una bottiglia fatta in modo da non toccare l’apertura, cosicchè se la potessero passare), peperoni cruschi, e ciambotta con pane casereccio; subito dopo vi è stata la sfilata di mietitori e trebbiatori da Contrada Braide a Contrada Serra, dove, come da tradizione, si è invocato San Martino per la “bona venuta” della trebbiatura. La serata è poi continuata con la dimostrazione della trebbiatura, un breve convegno per raccontare tutte le varie fasi della mietitura, a cui hanno partecipato il prof Nino Pascale, il Presidente provinciale della Coldiretti e il titolare dell’azienda Umberto Pucciariello; il tutto si è concluso con la degustazione di piatti tipici, preparati dall’Agriturismo, e la premiazione dei partecipanti.

La mietitura e la trebbiatura rievocano nella mente di chi è oggi adulto immagini di una realtà ormai passata, tradizioni di una vita rurale, semplice, identità di un popolo dalle salde radici contadine. 11846152_10206277836618257_1168933928_nLa mente va a termini dialettali ormai inusuali o scomparsi del tutto nel lessico delle nostre campagne, a operazioni colturali diventate nel corso dei secoli rituali campestri” – ha spiegato il Presidente Provinciale della Coldiretti di Potenza Teodoro Palermo.
Sicuri che tutto questo possa servire nel tempo e possa essere da esempio a tutti i bambini che il 31 erano presenti e affascinati da mezzi e attrezzi mai visti prima – afferma Pucciariello – siamo già pronti per il prossimo anno”.