Quale futuro per chi vuole uscire dalla povertà

I beneficiari del Programma C.o.P.E.S. attendono con trepidazione i risvolti della Delibera regionale sui “Tirocini extracurriculari finalizzati all’inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro” (PO FSE 2014-2020). Tale documento, siglato il 16 marzo dalla Giunta regionale, potrebbe rappresentare per i disoccupati di tutta la Basilicata una delle poche chance per costruire un futuro migliore e per allontanare la condizione di povertà. Un ”ponte” per rientrare nel Reddito minimnewslavoro3456o di inserimento e potenziare, dopo uno specifico percorso di formazione, il progressivo distacco dalle misure di sostegno, migliorando le condizioni di occupabilità. Quello che doveva essere un percorso lineare ha rivelato negli scorsi mesi alcune ombre. Un gruppo di tirocinanti di Venosa che aderiscono al Programma, hanno voluto capire che cosa stesse realmente accadendo, e per questo motivo si sono riuniti nei giorni scorsi assieme alcuni rappresentanti del Movimento Cinque Stelle, che si stanno interessando della questione. Agli incontri erano presenti anche il Capogruppo pentastellato Arturo Raffaele Covella e il consigliere Gianni Leggieri che hanno intermediato tra i disoccupati in cerca di risposte e il Dipartimento per le Politiche del Lavoro e della Formazione della Regione Basilicata per rischiarare gli aspetti che destavano dubbi nei tirocinanti.

I chiarimenti sono arrivati dopo l’incontro svoltosi tra una rappresentanza del M5S di Venosa e il Dirigente del Dipartimento competente, Vito Marsico, che è anche il responsabile dell’Ufficio di Presidenza di Pittella. L’esito di questo incontro ha permesso di porre alcuni punti fermi sui dubbi che iniziavano ad insinuarsi in quei cittadini che, dopo il tirocinio, ambiscono legittimamente ad opportunità di lavoro concrete. Le prime perplessità espresse da alcuni tirocinanti che appartengono al Programma C.o.P.E.S. riguardano l’estensione di questa delibera non soltanto ai beneficiari del programma ma anche a una parte di lavoratori fuoriusciti dalla platea della mobilità, quelli cioè che hanno fatto domanda a valere sul Programma Reddito Minimo di Inserimento. In tutto sono stati stanziati 40 milioni di euro per 1861 aventi diritto. Gli aderenti al C.o.P.E.S. hanno chiesto informazioni sui motivi per cui siano state escluse dal Programma molte persone che hanno presentato la domanda e che avevano diritto a parteciparvi. Sono così emersi problemi nella presentazione delle Dichiarazioni dei Redditi che verranno risolti presso i CAF competenti, già allertati dalla Regione Basilicata. Fermo restando che nelle prossime settimane, a scaglioni, saranno chiamati altri tirocinanti che finora non hanno ancora iniziato il percorso formativo. I beneficiari del Programma C.o.P.E.S., inoltre, hanno chiesto che fossero resi chiari i criteri con i quali sono stati inseriti nello stesso bando, assieme ai fuoriusciti dalla mobilità e, soprattutto, le tempistiche con le quali percepiranno i primi compensi. Le risposte sono arrivate: Il primo assegno da 450 euro verrà assegnato a fine tirocinio formativo, che dovrà concludersi perentoriamente entro la prima settimana di agosto. Da settembre a novembre poi inizieranno, non solo a Venosa ma in tutta la Basilicata, le esperienze lavorative presso vari Enti pubblici. “I Comuni già hanno inviato dei progetti di lavoro per un totale di 80 ore mensili con un compenso di 500 euro al mese” conferma Covella. Si attenderà quindi dicembre quando si capirà quale sarà la sorte dei tirocinanti e se finalmente avranno l’opportunità di un lavoro dignitoso, che permetta di sostentare le loro famiglie.