Capri e i giovani imprenditori: un’esperienza da vivere, più che da raccontare

Nell’ autunno del 1990 aveva inizio la mia prima “avventura” all’annuale Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria a Capri. Me lo ricorda questa foto che m’immortala insieme ai compagni di viaggio di allora: Gino Biscione e Antonio Mecca, giovani imprenditori come me e Anna Paola Vergari, funzionaria responsabile dei GI dell’Associazione Industrialidi Potenza.
Ed è proprio da questa immagine che si srotola il filo della memoria con i tanti momenti e ricordi legati a quello che, a ragione, è considerato tra gli eventi più “in” dei giovani imprenditori: un appuntamento che si ripete ogni autunno, da oltre trenta anni e che, nonostante l’età, mantiene intatto fascino e rilievo mediatico.
Ecco perché per tutto il periodo del mio mandato da presidente regionale dei GI Basilicata, fino al 2002 – ma anche negli anni successivi delle presidenze di Marco Mutinati, Gabriella Megale, Lorenzo Pagliuca e Francesco Dalema – ho cercato di non farmi sfuggire l’occasione di partecipare alla kermesse sull’isola.
Una piacevole consuetudine, quella di Capri, alla quale non si poteva assolutamente mancare.
Il periodo della mia guida dei GI di Confindustria Basilicata è coinciso con gli anni in cui si esprimevano presidenti del calibro di Emma Marcegaglia e di Edoardo Garrone; la Commissione Rapporti Interni, guidata dal grande e sfortunato Massimo Lugli, aveva componenti come Giuseppe Pappalardo, Franco Pomilio, Giovanni Sofi, Francesca Colaiacovo, Massimo Campanelli, Annamaria Artoni, Corrado Bocci, Antonella Dodaro, Giannetto Marchettini, Massimo Albasi, Sara Verona, Rossella Russo, Adriana Galgano, Attilio Tranquilli, Marcello Carli, Antonella Marrollo, “tale” Vincenzo Boccia e molti altri ancora.
Proprio l’esperienza con Massimo Lugli, in quella commissione così formata, è stata fondamentale per la formazione dei quadri dirigenti di tante organizzazioni regionali. E’ stato un laboratorio, una fucina di idee ed intelligenze che hanno segnato un’epoca dell’associazionismo imprenditoriale.
Quasi tutti quei giovani, infatti, hanno avuto modo di affermarsi all’interno del sistema e, una volta divenuti “senior”, hanno ricoperto ruoli di prestigio nell’organigramma confederale, fino alla vetta più alta come nel caso di Vincenzo Boccia, attuale presidente nazionale.
Erano gli anni, quelli fra la fine dello scorso millennio e l’inizio del nuovo in cui ho frequentato assiduamente il gruppo giovani imprenditori, che hanno segnato, a mio avviso, i momenti più esaltanti del movimento e, forse, ne hanno determinato il successo e la notorietà che ancora oggi conserva.
Sul palco del “Qui si sana”si sono avvicendati e talvolta scontrati ministri, banchieri, capi di Governo, sindacalisti, testimonial di vari mondi, incalzati dai giovani imprenditori nell’affrontare le tematiche finanziarie e socio economiche di maggiore attualità.
Non a caso il convegno si è sempre celebrato in autunno. Anzi, le prime edizioni si tenevano a fine settembre quando, dopo la pausa estiva si inizia a discutere di bilanci, di previsioni economiche e finanziarie, di mercati, di prospettive di crescita e di sviluppo del Paese, di crisi interna ed estera, di globalizzazione, temi poi ripresi nei dibattiti di Confindustria.
Capri, oltre a costituire un contenitore culturale, un think tank si direbbe oggi, delle giovani leve dell’industria italiana, era ed è un insieme di sensazioni, di colori, di sapori, un rito che si consuma sempre uguale e sempre nuovo, di giorno nei saloni dei convegni, di sera nella movida della celeberrima piazzetta dell’isola e dei suoi famosi locali.
Ricordo che riuscii a convincere la redazione regionale della Rai Basilicata a venire a seguire il convegno di Capri e a fare le dirette nei TG regionale della manifestazione con interviste sia ai GI Lucani che a quelli nazionali.
Quando tornavo a casa, non solo tutti i familiari, ma anche tanti conoscenti, per mesi, quando mi incontravano, mi dicevano che mi avevano visto a Capri, e così facevo un po’ di promozione del Movimento anche su quanti non appartenevano al mondo confindustriale o imprenditoriale.
Frequentare l’ambiente dei GI è stata per me una grande esperienza di vita, per i tanti veri amici che ho avuto modo di incontrare, per i sistemi di relazione che ho potuto stringere e che coltivo ancora oggi, oltre che per i rapporti professionali imprescindibili, anche per l’attività lavorativa.
Ciò che resta a noi che abbiamo ormai qualche capello bianco di troppo, è ancora l’entusiasmo di tanti anni di militanza nel gruppo giovani, sugellati e sublimati proprio nell’appuntamento di Capri .
Ecco perché Capri non si può raccontare ma si deve vivere; lo vado ripetendo ai miei nipoti, terza generazione di imprenditori, che a distanza di trenta anni ripercorrono il mio stesso cammino, raccontano le medesime sensazioni e mi confermano come il movimento conservi intatto il suo fascino ed il suo appeal presso i giovani.
Il risultato più esaltante raggiunto durante la mia presidenza regionale dei GI di Basilicata è stato l’istituzione del Comitato Interregionale del Sud , composto dai presidenti GI delle regioni meridionali cui, a turno negli anni, in qualità di project leader, è stata affidata la gestione e l’organizzazione del Convegno di Capri
Quest’anno spetta proprio alla Basilicata ed al suo attuale presidente – Francesco D’Alema – il quale, ne sono certo, insieme a tutta la squadra dell’Interregionale saprà valorizzare al meglio questo importante appuntamento.

Vito Arcasensa
Presidente Vicario
Confindustria Basilicata
(Presidente GI Basilicata 1998 – 2002)