GIUSEPPE PISANTI : UN’AUTOBIOGRAFIA TROVATA PER CASO

Giuseppe Pisanti fu un importante architetto, nato a Ruoti nel novembre del 1826.
La sua storia, la sua memoria è stata ritrovata per puro caso da alcuni dei suoi concittadini; nello specifico, fu l’avvocato Gerardo Maria Cantore a scovare l’opuscolo autobiografico del celebre artista. Scrivo “per caso” perché, come ci racconta Felice Faraone, le ricerche effettuate presso l’archivio storico di Napoli, erano mirate a rintracciate qualche testimonianza riguardante il fratello, il garibaldino Francesco Pisanti ma, tra un documento e l’altro, saltano fuori fogli in cui si racconta di Giuseppe.
Così, il signor Faraone con l’Associazione Culturale “Miss48”, decide di riportare alla luce e far conoscere, la grandezza e la magnificenza di quest’uomo. Il reperto ritrovato è un’autobiografia intitolata “ricordi autobiografici”. Dopo essere rimasta per molti, anzi, troppi anni, “addormentata” tra i polverosi meandri dell’archivio, viene ristampata e riportata all’attenzione dei suoi conterranei.
Vestita di una bellissima copertina raffigurante il duomo di Cerignola, di cui Pisanti ebba la nomina a Direttore dei lavori, l’autobiografia è stata valorizzata attraverso una serie di foto messe a disposizione dai nipoti Francesco e Vittori Pisanti.
L’associazione inoltre si sta impegnando per realizzare nell’anno che verrà un vero e proprio evento sulla memoria di questo eccelso docente dell’Istituto di Belle Arti nonchè importante artista all’interno del complesso scenario dell’architettura italiana.
Leggiamo dalle sue righe, lo smisurato amore nei confronti dell’arte.
“scrivo, perchè sia facile scorgere che la mia vita è stata dedicata tutta alla Scuola ed all’Arte”.
Allievo di Errico Alvino, al quale dedica le ultime righe del suo scritto, cercò per tutta la vita, di seguirne le orme. Tantissime le opere realizzate, di cui molte anche in Basilicata la sua madre terra e molti i riconoscimenti. Insieme al suo maestro lavorò al celebre progetto di reastauro della causa del Fauno di Pompei e sempre grazie ad Alvino divenne docente all’Istituto di Belle Arti dove spese buona parte della sua vita. Nel 1863 ebbe un certificato di elogio ancora una volta da parte di Alvino, al Prefetto di Basilicata. Citare, in quest’ambito tutti i suoi incarichi e meriti, sarebbe troppo “dispendioso”, per questo mi limiterò ad evidenziare le opere effettuate in terra lucana. A Ruoti non esercitò mai, in compenso, ricevette una nomina dal Consiglio di Avigliano per la costruzione di un edificio scolastico. Progettò il palazzo Branca di Potenza; una chiesa e campanile in Picerno e ricevette l’incarico della confraternita di Gesù Bambino ( Picerno ) per il progetto di una cappella con sepolcreto e relativa lettera di ringraziamento per l’opera eseguita.
Pisanti è stato uno degli architetti lucani che ha contributo con il suo operato a rendere bella l’Italia.
Oggi, grazie all’associazione ruotese, il suo eco verrà ricordato in eterno.