Due bambini lucani nel lungometraggio “Credo in un solo padre”

Due bambini lucani nel lungometraggio “Credo in un solo padre” del regista cilentano Luca Guardabascio. Sveva Rosa, di soli 7 anni, e il fratello Yuri di 9, di Avigliano, sono sul set del film che, partendo da una storia realmente accaduta in un paesino al confine tra la Campania e la Basilicata tratto dal libro di Ferruccio Michele Tuozzo “Senza far rumore”, tratterà dello scottante e attuale tema della violenza sulle donne. Sveva interpreta Carmela Bianco, una piccola bambina che vive nella Masseria del nonno-padrone Giuseppe, interpretato da un eccellente Massimo Bonetti, con la sua famiglia, composta dalla mamma Maria, cui dà il volto la bravissima Anna Marcello (I viceré di Roberto Faenza e Nero bifamiliare di Zampaglione), vittima delle violenze del suocero, dal papà Gerardo, che emigra in Austria per lavoro, cui dà vita e anima il talentuoso Giordano Petri (miglior attore emergente al “Nino Manfredi d’Oro al Cinema e Ciociaria di Frosinone” per il film Per Sofia di Ilaria Paganelli, interprete, tra gli altri, di Don Matteo, Un medico in famiglia), dallo zio Ciriaco, un eccelso Claudio Madia (storico conduttore de L’Albero Azzurro, attore teatrale e circense), reso disabile dalle ripetute violenze del padre Giuseppe, e dal fratello Rocco, interpretato dall’adolescente Denis Tuozzo. Yuri, invece, interpreta, a inizio pellicola, il ruolo di Donato, figlio ribelle di nonno Giuseppe, affidato in età adulta a Francesco Baccini, che ne ha curato anche la colonna sonora. «Gli attori sono stati tutti bravissimi – racconta il cineasta – soprattutto i bambini e in special modo Yuri e Sveva Rosa che, con Alessandro Sorrentino, hanno saputo dare al film lampi di dolcezza, poesia, sicurezza con una incedibile professionalità».
Il lungometraggio, partendo da una storia di violenza realmente accaduta, tra indifferenza, ipocrisia e omertà, vanta un cast importante: oltre ai già citati interpreti, Lucia Bendia (Don Matteo, Ris, Un medico in famiglia) è la moglie di Donato; Danilo Brugia (Centovetrine, Le tre rose di Eva, Provaci ancora prof) interpreta nonno Giuseppe da giovane e Donatella Pompadour (Vivere, Distretto di polizia, Provaci ancora prof) sua moglie Veronica; Anna Rita Del Piano (la mamma di Checco Zalone in Ma che bella giornata) è zia Filomena, Flavio Bucci zio Domenico; Chiara Primavesi (Come diventare grandi nonostante i genitori, film basato sulla serie di Alex&co) è Carmela divenuta ormai ragazza; Francesca Cardinale (nipote di Claudia Cardinale, interprete in Anni Felici di Lucchetti) è Ninetta Sbardella; Silva Bertocchi è Concetta; Luca Lionello è Eugenio Salzano. Il lungometraggio, prodotto da Around culture e coprodotto da Gianni Pagliazzi, è girato interamente tra la provincia di Salerno e la città di Arezzo ed uscirà nelle sale nella prossima primavera, lanciando un messaggio di speranza: si può e si deve uscire dalla spirale di violenza; le giovani generazioni devono ribellarsi e bisogna lavorare sulle coscienze di chi, da troppi anni, è sordo alle richieste di aiuto.