«Il Potenza: la passione di una città»: cento anni e non sentirli

Cento anni e..non sentirli. Anni di amore profondo, anni di sublimi gioie frammiste a grandi delusioni. Cento anni di vita. La passione della città per la propria squadra di calcio è qualcosa di unico, indescrivibile.

Dai campi di terra agli stadi gloriosi, i vessilli del nostro club sono stati portati in tutta Italia contribuendo, nel tempo, ad avere il giusto riconoscimento e apprezzamento. Da sempre, chi ha avuto l’onore di indossare questa gloriosa maglia ha dato fondo a ogni sorta di energia e di sacrificio per i propri sostenitori, ricevendo, in compenso, il regalo più grande: la cittadinanza ad honorem di Potenza, la gratitudine e l’amore incondizionato di un popolo.

Cento anni e cento storie da raccontare. Una in particolare, quella che l’associazione Accademia dei due Mondi ha presentato ieri sera, presso la libreria Mondadori nella cornice del ‘bel salotto’ potentino di Va Pretoria nella veste del il fumetto «Il Potenza: la passione di una città».

Il racconto delle vicende del giovane Carlo ha colto il senso profondo della mission della società sportiva: il Potenza non è un’esclusiva della società, un possesso del suo presidente, “Il Potenza è di tutti”! È dei tifosi, delle famiglie e, soprattutto, dei bambini. La storia di Carlo – il protagonista di questo storia in fumetto – è la storia di tutti, di ciascuno che ricorda se stesso da ragazzino: ogni domenica Carlo non può mancare – insieme ai propri familiari – l’appuntamento del Viviani, per veder giocare la squadra della propria città, i beniamini del proprio cuore.

È in questo momento che la magia prende corpo e ha inizio la pura passione per la maglia, per i colori rossoblù; é nella cornice dello stadio che la riscoperta del senso di appartenenza e della potentinità sboccia nel tifo più autentico e genuino. Di padre in figlio, di nonno in nipote. È un’eredità profonda, un bene prezioso, chiamato Potenza.

Cento anni e non sentirli, cento anni rossoblù.