Ruoti dice no all’eolico selvaggio

Provvedimento autorizzatorio Unico Regionale (PAUR) recita: «Realizzazione di un nuovo parco eolico di proprietà, denominato “Serra Capanna”, localizzato nel territorio comunale di Ruoti (PZ). Il parco oggetto sarà costituito da 5 erogatori di potenza unitaria pari a 5.6 MW, per una potenza complessiva di 28 MW, e delle piazzole a servizio degli stessi. In particolare, il territorio comunale di Ruoti sarà interessato dall’installazione di cinque aerogeneratori e di parte del cavidotto (…)».

È su questo punto che l’intera comunità ruotese unitamente all’amministrazione comunale ha iniziato una vera e propria battaglia di senso civile, cominciata con il consiglio comunale, organizzato in seduta straordinaria “aperta”, per la prima volta nella
storia amministrativa di Ruoti, lo scorso quindi ottobre.
Il consiglio convocato appunto per analizzare ed ascoltare i benefici o gli svantaggi che poteva
scaturire l’approvazione del “Provvedimento autorizzatorio Unico Regionale (PAUR) relativo
all’impianto eolico denominato Serra Capanna da ubicare nel territorio di Ruoti”.
Chiara la posizione dell’amministrazione comunale che all’unanimità si è detta contraria al provvedimento, in linea con la volontà espressa dai cittadini durante il dibattito. Nel confronto, oltre ai quesiti sono emerse le incongruenze tra il PAUR e la legge regionale 54/2015 in merito alle aree e siti non idonei all’eolico, di fatto, già espresse nel precedente esposto del consigliere comunale Felice Faraone, anche riguardo alla Legge Regionale 23/1999 sulle competenze della tutela, governo e uso del territorio.
Parere contrario esplicitato anche dall’Assessore Regionale all’Ambiente Gianni Rosa, che,
presente nella seduta ha voluto riproporre come il governo Bardi sia in linea e da sempre contrario al deturpamento del territorio con la realizzazione di altri parchi eolici.
Indicative sono state le testimonianze dei due sindaci dell’area Marmo
Platano Giovanni Setaro e Alberto Muro rispettivamente di Muro Lucano e Castelgrande, che
hanno voluto dire la loro poiché primi cittadini e che hanno lottato per evitare nuove
installazioni eoliche nel loro territorio.
Necessaria e importante anche la precisazione giuridica di Luciano Petrullo, avvocato e membro della Camera Forense Ambientale, il quale ha evidenziato che: «l’aggressione al territorio al grido del viva le energie alternative sta creando sconquassi che segneranno più
generazioni. Difficile porvi rimedio da un punto di vista procedimentale. I nostri Comuni devono
fare squadra per difendere la Basilicata nella certezza che non sarà lo Stato a tutelarci. La Camera
Forense Ambientale si offre per supportare i comuni in questa difficilissima battaglia».
Intanto domenica scorsa, la cittadinanza con le parti sociali e l’amministrazione hanno organizzato un sit-in nei luoghi individuati nel progetto del parco eolico, cittadinanza che si è resa promotrice di una raccolta firme nella comunità, e fissato un’assemblea cittadina per la costituzione di un comitato contro il parco eolico “Serra Capanna” per il prossimo venerdì.
Un’azione precisa per ostracizzare questo tipo di eolico selvaggio che francamente rivela una mancanza di buon senso da chi ci governa ma che, fortunatamente ha dato forza per la costituzione di un senso comune.

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