Il mare profondo della Plusdotazione: Potenza è pronta a ‘salpare’.

«A smooth sea never made a skilled sailor»

Ieri, in occasione del convegno tenutosi presso l’IC Domenico Savio di Potenza sul tema della Plusdotazione, il mare è stato il vero fil rouge che ha attraversato impetuoso gli interventi accorati dei diversi relatori, chiamati per spiegare e per investigare – alla presenza di insegnanti, professionisti e genitori – una tematica tanto tangibile e reale quanto – incredibilmente – ai più sconosciuta.

La metafora del mare è sembrata realmente calzante per indicare la Plusdotazione: profondo e pieno di insidie per chi non è ben equipaggiato per affrontarlo; maestoso e sorprendente, denso di possibilità e nuove avventure per chi decida di affrontare tale mare, puntando verso nord la propria ‘chiglia’, abbandonando alle spalle, così, il personale  porticciolo di mal riposte certezze.

Perché, come ben evidenziato dagli organizzatori del convegno, quella della Plusdotazione si presenta come una vera e propria avventura in mare aperto, per conoscere ‘nuovi mondi’.

Gli esperti della Step-Net ONLUS, grazie al lavoro di rete sviluppato con il CENTRO ANCH’IO di Potenza, hanno ‘portato’ per la prima volta in Basilicata la tematica della Plusdotazione, dinanzi a una platea talmente interessata all’argomento che nulla ha potuto disancorarla dai lavori, durati per più di quattro ore. L’incontro, infatti, si è sin da subito rivelato singolare per l’argomento che, come ammesso dalla dott.ssa Castelli,  è in Italia sensibilmente sconosciuto: l’incapacità di essere al passo con gli studi riguardanti la Plusdotazione (i primi si registrano già dalla fine dell’ 800 negli Stati Uniti) ha portato l’intero sistema scolastico del Bel Paese a ignorare e – nel peggiore dei casi – a stigmatizzare bambini con questo gift, bambini che – oggi magari adulti – rappresentano invece il 5% della popolazione. Stando a Gauss e alle sue celeberrime curve. Non una cosa da poco insomma.

Lobiettivo di questo denso pomeriggio di lavoro è stato ben espresso dalla prof.ssa Diana Camardo, dirigente scolastica dell’IC Domenico Savio: divulgare, proporre progetti formativi, attività specifiche per costruire una rete con le istituzioni, le scuole, le famiglie e i professionisti della salute. Alle parole della prof.ssa hanno fatto eco anche quelle del Garante Regionale per lInfanzia e lAdolescenza di Basilicata, il dott. Vincenzo Giulianoche, che ha ribadito con forza come la buona politica debba rispondere ai bisogni degli studenti plusdotati perché queste loro capacità siano e diventino, per ciascuno di essi, un punto di forza e non già di esclusione. Proprio l’inclusione, l’apertura, l’accoglienza, l’attenzione sono state, per l’appunto, le parole chiave con la quali la dott.sa Castelli, la dott.ssa Zurleni e la prof.ssa Volpe, hanno raccontato alla platea il tema della Plusdotazione.

Il termine potenziale – spiega la dott. Castelli – indica unarea di sviluppo posseduta da tutti, secondo caratteristiche individuali di natura biologica, che si attiva grazie alle stimolazioni del contesto (famiglia, scuola, contesto socio-culturale, ecc.) e che consente a ciascuno di sviluppare abilità specifiche. I soggetti ad alto potenziale sono individui dotati di possibilità di sviluppo superiori alla media. Queste possono riferirsi ad ambiti molto diversi tra loro, scolastico, artistico, motorio e socio-emotivo, ecc.; anche se molto spesso la definizione e i programmi di potenziamento si riferiscono al solo ambito cognitivo.

Dal mondo della scuola può e deve dunque necessariamente nascere un interesse reale e convinto per ragazzi e ragazze che, troppo spesso, non vengono compresi per questo dono unico e inestimabile che ogni ragazzo plus non aspetta altro che poter esprimere.

La dott.ssa Ilaria Imbrogno, psicologa e responsabile del centro psicopedagogico CENTRO ANCH’IO di Potenza, in rete con la Step-net ONLUS, è successivamente intervenuta, illustrando come nel proprio centro, le diverse figure professionali, lavorino a 360° per assicurare alle famiglie di bambini e ragazzi un posto accogliente e colorato, come colorati e ricchi di tesori sono i ragazzi plus:

«Troppo spesso – commenta in un passaggio la dott.ssa Imbrogno – bambini brillanti e dalla spiccata intelligenza cognitiva ed emotiva, risultano essere come dei corpi estranei al contesto ‘classe’. Comprendere per tempo il malessere di ciascun ragazzo, indagare la natura del disagio che non gli permette di esprimere l’enorme gamma dei propri sentimenti, può far evitare che questi adulti del futuro combattano delle vere e proprie ‘guerre’, con se stessi in primis, e con il mondo esterno in secundis. Un giorno chiesi a un bambino durante il nostro incontro come si sentisse, mi rispose: “Ho nostalgia della luna”.In quel momento compresi come questo tipo di neurodiversità – come è la Plusdotazione – mi aprisse a un viaggio ricco di sorprese, denso di avventure, proprio come un viaggio sulla luna. Credo dunque – conclude la dott.ssa – che quanto prima, sia decisivo compiere anche un semplice passo, piccolo per ciascuno di noi, ma grande per tutta l’umanità plusdotata».

Infine, la platea ha ascoltato con attenzione il racconto di una madre, Giulia Tegliafilo, referente regionale per la Step-net, che si spende attivamente all’interno dell’associazione per offrire un primo porto sicuro a tutte le famiglie che vogliono capirne di più, con la consapevolezza che il “fare rete” risulti fondamentale a tutti i livelli.

«A smooth sea never made a skilled sailor».

A Potenza si è dunque compiuto un piccolo grande passo verso la conoscenza di questa importante neurodiversità, da ieri non più illustre sconosciuta Plusdotazione.

È certamente un mare profondo, che può nascondere incredibili insidie, ma che, proprio per questo, conviene attraversare e conoscere, in lungo e in largo. La fatica del viaggio varrà un navigante esperto. Chiedere a Ulisse.