La didattica a distanza: opportunità o rischio?

La pandemia di Covid-19 ha richiesto una riorganizzazione di tutte le sfere dell’esistenza. L’obbligo di distanziamento sociale impone anche al mondo della scuola di mettere in campo misure straordinarie che consentano di proseguire l’attività didattica.

Tra incertezze, difficoltà e polemiche, i docenti continuano a trasmettere i contenuti delle varie discipline con diverse modalità accomunate da un unico obiettivo: mantenere viva la comunità di classe, di scuola e il senso di appartenenza – come si evince già nelle prime indicazioni operative per le attività didattiche a distanza emanate dal Ministero dell’Istruzione che ha messo a disposizione delle scuole 85 milioni per la distribuzione di dispositivi digitali, formazione del personale scolastico e utilizzo di piattaforme e-learning.

Giovanna Gallo, Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Leonardo Sinisgalli di Potenza, ha raccontato in che modo la sua scuola ha risposto all’emergenza, concentrando ogni sforzo sul coinvolgimento di tutti gli studenti affinché possano essere “testimoni del desiderio di sapere” così come c’è scritto sul sito della scuola intitolata al poeta-ingegnere di Montemurro, testimone della perfetta commistione tra sapere scientifico e umanistico.

Quali sono i benefici della didattica a distanza e quali i limiti?

La didattica a distanza (DAD) è sicuramente una grande opportunità offerta dallo sviluppo delle nuove tecnologie a supporto della formazione abitualmente realizzata nelle classi in presenza: grazie all’uso di piattaforme integrate, di App dedicate e di molteplici altre risorse on-line, le strategie utilizzate e  i contenuti  si sono ampliati e differenziati, affiancando quelli usualmente utilizzati in aula. In questo periodo d’emergenza con la conseguente  sospensione dell’ attività didattica a scuola,  la DAD è divenuta l’unica modalità utilizzabile, situazione che ha evidenziato  i punti di forza della didattica in  presenza e le sue elevate potenzialità: in particolare la spinta motivazionale che può fornire una reale interazione tra persone e la sua capacità di sviluppare l’intelligenza emotiva (Goleman docet) e quella interpersonale (Gardner n.d.r.).

Che azioni sono state messe in campo nel suo Istituto? E che riscontri ci sono stati da parte degli studenti e delle famiglie?

L’Istituto Comprensivo Leonardo Sinisgalli di Potenza ha pianificato la formazione a distanza con l’animatore digitale e il  team digitale, con incontri tenuti via Skype o Zoom, per poi procedere all’attuazione di quanto progettato con il coinvolgimento sistemico dei vari team di classe/sezione dei tre ordini di scuola, infanzia, primaria e secondaria di primo grado, con contenuti e utilizzo dei sistemi tecnologici e di navigazione definiti in relazione all’età degli alunni. Il piano di formazione è rimodulato ogni 10 giorni circa in virtù del feedback che riceviamo dagli allievi: siamo dunque passati dalla fase di progettazione a quella operativa, inizialmente di consolidamento dei contenuti, per procedere col programma e prevedere dunque anche verifiche e momenti valutativi. Sinora siamo riusciti a coinvolgere la quasi totalità degli alunni  grazie al ruolo dei coordinatori e dello staff, e le problematicità tecniche riscontrate in alcune famiglie sono in fase di risoluzione. Attenzione, naturalmente, è stata posta anche alla programmazione rivolta agli alunni disabili e a chi è stato certificato come DSA o in generale come BES.

Nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo è specificato che occorre rivolgere particolare attenzione alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità. A riprova dell’importanza del tema dell’inclusione che tipo di attività sono state programmate per i diversamente abili?

Le attività si differenziano in relazione al PEI programmato per gli alunni e concordato all’inizio dell’anno con il gruppo per l’integrazione: per alcuni la programmazione si allinea in modo semplificato a quella della classe, per altri bambini o ragazzi il team docente ha elaborato specifiche attività on line o via  video/audio, richiedendo la collaborazione dei genitori, indispensabile per gli alunni che non hanno un’autonomia operativa. Per tutti, il rapporto umano è elemento insostituibile per veicolare la motivazione e la spinta ad andare avanti, che per chi è più debole è un volano indispensabile per  non perdere la curiosità per la conoscenza: anche una telefonata, un messaggio sono importanti per guidarli da lontano nell’esecuzione di una consegna per il conseguimento di un altro traguardo.

Quale disciplina secondo Lei si presta meno all’impiego di tale modalità di trasmissione dei contenuti?

In generale la didattica a distanza può presentare maggiori criticità nell’esecuzione di attività laboratoriali.

Quali e quanti cambiamenti dovrà affrontare il mondo della scuola non appena volgerà al termine l’emergenza Covid-19?

 

Non appena volgerà al termine… lo penso anche io, lo voglio pensare. Sono concentrata a operare per la conclusione di questo periodo, non lo spero soltanto, lo desidero e lo voglio come persona, come dirigente e come cittadina: è questa la mia priorità ora. Credo che sia realistico programmare quando si avrà un’analisi di stato definita e al momento il quadro di riferimento sociale è in continua evoluzione, sarebbe inopportuno  progettare ora: è importante allora utilizzare questo tempo per riflettere per poi agire consapevolmente.