Storie di donne lucane e migranti per riscrivere la “Carmen” di Bizet

La compagnia L’Albero ha realizzato a Pignola una residenza di co-creazione artistica per la produzione della nuova opera lirica di comunità “Carmen e le altre ragazze straordinarie”

 

PIGNOLA (PZ) – Una residenza di co-creazione artistica per la produzione di “Carmen e le altre ragazze straordinarie”, la nuova opera lirica di comunità della Compagnia teatrale L’Albero ispirata alla Carmen di Bizet e incentrata sul tema del divario di genere. È quella che si è svolta sabato 22 e domenica 23 aprile presso La Fattoria Sotto il Cielo a Pignola, con protagoniste otto donne lucane, provenienti sia dalle città di Potenza e Matera che dalle aree interne, e sette donne migranti residenti in Basilicata, studentesse del CPIA (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti) di Potenza e della sede associata di Brienza e originarie di Colombia, Argentina, Paraguay, Marocco, Ucraina e Romania.

Durante le due giornate, attraverso il metodo “Community Opera”, il gruppo ha avuto la possibilità di vivere l’esperienza di co-creazione di un’opera lirica, all’interno di una serie di laboratori di creazione collettiva, in cui artisti e partecipanti hanno lavorato insieme per produrre pensiero artistico, partendo da suggestioni, immaginari e storie al femminile e dall’esplorazione attraverso il corpo e la voce dei temi della Carmen di Bizet.

A guidare la residenza, organizzata in collaborazione con il CPIA di Potenza, sono stati il compositore Matteo Manzitti e il drammaturgo Andrea Ciommiento, con le due direttrici artistiche de L’Albero Alessandra Maltempo e Vania Cauzillo. Il materiale prodotto nei laboratori sarà rielaborato per la scrittura della partitura dell’opera “Carmen e le altre ragazze straordinarie”.

Andrea Ciommiento spiega il lavoro fatto durante la residenza: «In queste giornate siamo stati guidati dalla storia di Carmen, l’opera di Bizet, e abbiamo scoperto molte cose: la prima tra tutte cosa vuol dire “aprire una gabbia e spiccare il volo”. Abbiamo compreso che Carmen può esistere anche a distanza di qualche secolo, grazie alla sua musica e alla sua storia. Può ancora esistere nelle nostre vite quotidiane, nelle scelte che facciamo ogni giorno. Abbiamo provato a sospendere per un po’ l’idea del prodotto finale, dello spettacolo, concentrandoci su un aspetto altrettanto fondamentale: dare fiducia alla nostra ricerca e agli incontri che trasformano.»

Matteo Manzitti sottolinea il presupposto artistico alla base del progetto: «La sfida della composizione collettiva è convincersi che una mente di gruppo può essere altrettanto geniale di una mente talentuosa. E in questi giorni abbiamo avuto un gruppo di ragazze e donne straordinarie che si sono dimostrate generose, creative, appassionate e libere di creare.»

“Carmen e le altre ragazze straordinarie” ha coinvolto dall’inizio del progetto quasi 70 tra ragazze e donne lucane, di Milano, disabili e migranti, che in diverse fasi si sono alternate nella co-creazione della riscrittura del repertorio, confrontandosi con la storia del mito di Carmen, che da secoli viene riproposta nei teatri di tutto il mondo. Lo spettacolo finale debutterà nel 2024, ma la vera sfida di Carmen è usare l’opera come motore per il sostegno e l’empowerment delle donne, in un contesto, come quello lucano, in cui è difficile incontrarsi e fare comunità, soprattutto se si arriva da Paesi lontani con l’ostacolo della lingua e della cultura.

“Community Opera” idea e produce opere liriche di comunità, propone azioni di education per scuole di ogni ordine e grado, forma educatori, professionisti e artisti sui temi sui quali sperimenta e fa ricerca artistica sul linguaggio dell’opera con la metodologia della co-creazione. Il progetto della Compagnia teatrale L’Albero è riconosciuto e finanziato dal Ministero della Cultura nell’ambito “promozione musica per la coesione e l’inclusione sociale” e da marzo del 2023 è oggetto di ricerca di dottorato presso l’Università degli Studi della Basilicata.

 

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