Nello Rega riceve il Premio Livatino-Saetta

il giornalista e scrittore Nello Rega

Nello Rega, scrittore e giornalista potentino, caposervizio di Televidio Rai, il 28 maggio scorso, ha ricevuto il “Premio Internazionale Rosario Angelo Livatino e Antonino Saetta”. L’assegnazione del riconoscimento è avvenuto nell’ambito della manifestazione che ha avuto luogo a Riposto (Catania), organizzata dal Comitato Spontaneo Antimafia intitolato ai due magistrati uccisi dalla mafia. Giunto alla 17esima edizione viene conferito ogni anno a personalità di spicco individuate tra giornalisti, personaggi del mondo dello sport e della cultura ma anche a magistrati ed esponenti delle forze dell’ordine che si segnalano per l’impegno sociale profuso nell’ambito delle loro attività. Così Nello Rega, nel momento della premiazione: “E’ un premio che dedico a quanti come me lottano contro ogni forma di integralismo, rischiando la propria vita per le idee in cui credono, siano esse legate alla lotta contro il fanatismo religioso o contro la criminalità organizzata”.

Questa onorificenza è una delle numerose attestazioni, giunte in segno di solidarietà per le minacce e le intimidazioni subite in seguito alla pubblicazione del libro “Diversi e Divisi – Diario di una convivenza con l’Islam” (scritto con Raffaele Gerardi che ha curato anche i disegni presenti nel testo), l’ultimo lo scorso 7 gennaio con l’esplosione di colpi d’arma da fuoco verso la sua auto e rivendicato dal movimento sciita Hezbollah. Da quel momento, in poi, Nello Rega gira con la scorta che gli è stata assegnata, in seguito ai numerosi attentati di cui è stato vittima.

Il “Livatino e Saetta” ha visto tra i premiati di questa edizione, il cantautore Al Bano, per il suo impegno verso i bambini di Haiti, il sindaco di Pantelleria Alberto Di Marzo, per l’accoglienza dimostrata in occasione degli sbarchi di immigrati nell’isola e Bruno Giordano, gip del Tribunale di Milano e fondatore del Movimento Giovani Magistrati, nato per portare alla ribalta il problema dei cosiddetti “giudici ragazzini”.