Belisario: tra farsa Ministeri al Nord e quote latte, i lucani aspettano i fondi per l’alluvione

“Non chiedono niente di più che quello che spetta loro: i fondi per ripartire dopo l’alluvione che lo scorso 2 marzo mettendo in ginocchio un intero territorio. Strade stravolte, casa allagate, migliaia di ettari di coltivazioni distrutte, il bestiame trascinato via dalla piena del Bradano. Eppure, per aver diritto a riprendere una vita normale, sono costretti allo sciopero della fame. Così hanno deciso alcuni rappresentanti degli agricoltori lucani che aspettano da 5 mesi, senza risposta, un intervento del governo per far ripartire l’economia e per riportare a casa quelle famiglie che ancora una casa non ce l’hanno.

Io stesso, nei mesi scorsi, ho presentato un’interrogazione sulla vicenda, senza peraltro mai ottenere risposta e anche la risoluzione in commissione Ambiente alla Camera, che chiedeva al governo di reperire le risorse per risarcire i danni, è caduta nel vuoto. Il problema è tutto politico e dimostra ancora di più il totale menefreghismo di questo governo nei confronti dei problemi degli italiani, se la loro risoluzione non serve per tenere in piedi la maggioranza in Parlamento.
A Berlusconi, infatti, per sopravvivere incollato alla sedia ed evitare i suoi processi, serve l’appoggio della Lega. Lega per cui esiste solo Pontida.
Ecco che assistiamo alla farsa dei ministeri al Nord, in barba ai richiami di Napolitano che invita al rispetto della Costituzione, alla lotta per non far pagare le multe sulle quote latte agli agricoltori settentrionali, ad un federalismo razzista che, salvo rari provvedimenti ottenuti dopo estenuanti bracci di ferro tra maggioranza e opposizione, aumenta il divario tra Nord e Sud del Paese. Questo è un governo sordo alle esigenze del Meridione perché non interessano a Bossi, e, quindi a Berlusconi. E chi se ne frega se i giovani nel Mezzogiorno rinunciano a cercare lavoro, perché sanno che non ne troveranno o se, per tornare nel Metapontino, gli agricoltori sono costretti allo sciopero della fame per ricordare alla politica che esistono anche loro.
Oggi perfino il sindaco di Roma Alemanno, di fronte all’ennesima sfrontatezza lumbard, ha detto che bisogna andare avanti, fare le riforme e se la Lega sfiducia, pazienza. Non si può vivere più in un Paese immobilizzato dai giochetti di Palazzo, il suo messaggio. Ricordo ad Alemanno, però, che lui appartiene a quella maggioranza e che se, davvero vuole passare dalle parole ai fatti, lui e tutti coloro che ogni giorno dimostrano sdegno verso l’indifferenza nei confronti del Sud hanno il potere di farlo. Siamo stufi di questo atteggiamento, così come siamo stufi di coloro che chiacchierano ma poi obbediscono.

L’Italia dei Valori dà tutta la sua solidarietà agli agricoltori lucani e continuerà a sostenere, in tutte le sedi e con tutti gli strumenti che la democrazia consente, la protesta popolare. Così come quella di tutti coloro che non si sentono rappresentati dalla cricca di inquisiti e servitori compiacenti che oggi è alla guida dell’Italia.”