…E FU DI NUOVO CRISI!

“Spread BTP-Bund scende a 281 punti”. E’ una gran bella notizia ed è anche tanto importante dal momento che si tratta del titolo della prima notizia di prima pagina di televideo Rai.

E già! È da un po’ di giorni che si parla di spread, di bund, di allargamento del differenziale, di attacchi speculativi, di volatilità in borsa, di ristrutturazione del debito greco… Termini e concetti da specialisti e addetti ai lavori riportati su titoli cubitali nella prima pagina di tutti i giornali, non solo quelli economici specializzati. I telegiornali aprono con le notizie economiche dando per scontato la conoscenza dei termini e del meccanismo sottostante. Sembrerebbe invece che pochi comprendano esattamente i termini della questione, ma tanti percepiscono che si tratta di una cosa seria ed importante, anche perché, associata a questi termini specialistici, ve ne è una che tutti conosciamo: CRISI! …di nuovo? Ma non era superata?

Si riparla di crisi, le forze politiche cercano una convergenza, i ministri rinunciano alle ferie.

Per capire perché il titolo di televideo costituisce una buona notizia e valutare quanto buona essa sia, è necessario approfondire articoli giornalistici, visionare siti specializzati, acquisire informazioni da addetti ai lavori, ascoltare notiziari e programmi specializzati.

In estrema sintesi ecco cosa sta succedendo. Ogni Stato si finanzia attraverso l’emissione di titoli quotati in borsa (es. BTP per l’Italia, Bund per la Germania…) che costituiscono il cosiddetto debito pubblico. Su questo debito ogni Stato paga gli interessi, ma questi ultimi differiscono da Stato a Stato. Gli Stati più virtuosi (leggi Germania) pagano per il proprio debito tassi di interesse inferiori, mentre quelli meno affidabili, per potersi finanziare, sono costretti a sborsare tassi più alti a parità di scadenza. Questa differenza costituisce il famoso spread. Lo spread BTP-Bund 281 punti significa che l’Italia paga per il proprio debito il 2,81% in più di quanto paga la Germania, che viene presa a riferimento. Sono pochi??? Sono Tanti??? La notizia di televideo è una buona notizia se si considerano i circa 400 punti raggiunti dallo spread BTP-Bund solo qualche giorno prima, ma se si prendono a riferimento i valori dell’anno scorso (130-150) non c’è tanto da star contenti. 281 punti sono tanti. Tantissimi. Per ogni allargamento di 100 punti di spread all’Italia servirebbe una crescita dell’1% in più del PIL solo per pagare l’incremento di interesse dovuto per il debito pubblico. Se si pensa che per il nostro paese l’incremento globale dell’1% del PIL sembra essere obiettivo ambizioso, figuriamoci incrementare altri punti per pagare gli interessi! Insomma il problema è serio e, se non affrontato in maniera adeguata, mina alla base la speranza di crescita del nostro paese e dunque il futuro dei giovani italiani.

Insomma, in un sistema finanziario che quota cinicamente anche l’efficienza e l’affidabilità di uno Stato e della sua classe politica, che prezzo batterebbe oggi un “future” sulla condizione di vita futura dei giovani di oggi?