Movimenti politici, divagazioni sotto il solleone

Sotto il solleone si muove lo scacchiere politico lucano. Le mosse si susseguono frenetiche all’interno di tutti gli schieramenti. Reimpasti, sgambetti, colpi bassi, il lessico dell’agone politico è divenuto essenziale e crudo, al limite della brutalità. Ad agosto non c’è più ombrellone che tenga. Il governatore De Filippo, in calo di popolarità, usa il colpo a sorpresa del diniego alle estrazioni petrolifere. All’interno del Pd, intanto, non basta la dolce Euchessina a lenire i frequenti mal di pancia del vice governatore e di alcuni esponenti in subbuglio. L’Italia dei Valori ha messo, prematuramente, la freccia tentando il sorpasso, ma il pilota di Sant’Arcangelo, da vero numero uno, ha tagliato la corda, della curva, stringendo il riottoso senatore potentino fino a mandarlo fuori pista. Si muovono i nuovi e i vecchi centristi, alla perenne ricerca di un centro di gravità permanente, di Battiatiana memoria. Nel Pd si propongono personaggi freschi, ma ancora chiusi dagli emergenti romani. Inizia a cantare qualche grillo che, finora, in Basilicata non aveva ancora attecchito. A quanto pare, è solo un fatto di tempo. Il movimento di Beppe Grillo dilaga in tutta Italia e si sta organizzando con ramificazioni anche sul territorio lucano, iniziando dalla provincia di Matera. La Basilicata è ancora integra, malgrado le picconate di chi vorrebbe eliminarne la provincia materana. Intanto si lotta per mantenere in vita, sia pure con qualche artificio, il Tribunale di Melfi. I lucani che contano sono impegnati ad arginare la tendenza all’eliminazione dei presidi lucani. Anche se l’estate sta finendo, la prossima scadenza elettorale delle politiche infiamma e riscalda gli animi, a lungo sopiti, dei politici di Basilicata.