A Campomaggiore torna “La città dell’Utopia”

campomaggioreAnche quest’anno, a Campomaggiore Vecchio, va in scena “La città dell’Utopia”, uno spettacolo emozionante che permette di assaporare in chiave fantastica le vicende di un borgo antico che, nella sua memoria storica, alterna momenti di serena prosperità a tremende sciagure.

Dalla riorganizzazione quasi utopica della città,realizzata dai Conti Rendina che, alla fine del ‘600, trasformarono il feudo disabitato in una comunità perfettamente funzionante, alla rovinosa sciagura del febbraio del 1885, quando un’incontenibile frana costrinse la popolazione locale ad abbandonare le abitazioni e a rinunciare alla propria idilliaca condizione.

Prendendo spunto proprio da questi fatti, da 5 anni a Campomaggiore, grazie alla brillante immaginazione del regista Gianpiero Francese e alla volontà dell’amministrazione comunale, regionale e dell’Apt Basilicata, le antiche mura del borgo lucano tornano a essere protagoniste del suo racconto storico e, contemporaneamente, suggestiva scenografia di questo coinvolgente spettacolo. La trama campomaggiore 1 racconta di un soldato che, tornando da una guerra inutile, scopre di aver perso la sua casa, il suo amore, la sua identità.

Distrutto, non è più in grado di immaginare il proprio futuro. Così, in una notte magica, personaggi storici e fantastici decidono di aiutarlo ridonandogli la speranza, la stessa che tante volte ha sorretto l’animo della sua terra.

Un appuntamento che, nelle quattro precedenti edizioni, ha fatto registrare circa 12 mila presenze e che, di anno in anno, affascina gli spettatori con effetti sempre nuovi di illuminotecnica e videoproiezione.

Le calde recitazioni dal vivo e le spettacolari esibizioni di danzatori impegnati nella danza aerea a circa 20 metri di altezza, completano la suggestività dello scenario. In programma 10 repliche, a partire dall’8 agosto fino al 7 settembre, con orario di inizio alle ore 21. Un appuntamento che accompagna il pubblico in un viaggio al contempo storico e fantastico, fatto di tradizione, cultura, sentimento e immaginazione.

Foto di Antonio Digilio

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