La via lucana del benessere ci porta alla scoperta dei Peperoni “cruschi”, peperoni dolci essiccati coltivati nelle campagne di Senise e dei paesi limitrofi (Francavilla Sul Sinni, Chiaromonte, Valsinni, Colobraro, Tursi, Noepoli, San Giorgio Lucano; e sull’Agri: Sant’Arcangelo, Roccanova, Tursi, Montalbano Jonico e Craco). Sono i frutti del Capsicum annuum, un gruppo di varietà botaniche appartenente alla famiglia delle Solanacee. Seminato tra febbraio e marzo e trapiantato a maggio, l’ortaggio si raccoglie nella prima quindicina di agosto.
La coltivazione di peperoni dalle caratteristiche simili a quelli di Senise si fa risalire attorno al XV – XVI ai tempi della dominazione spagnola. Essi provenivano, infatti, dalle Antille, si diffusero nel territorio lucano fino alla selezione dell’attuale varietà, passando dall’uso domestico alla vera e propria diffusione commerciale, conclamatasi grazie al riconoscimento IGP (Indicazione Geografica Protetta) risalente al 1996. Denominati “oro rosso lucano”, i peperoni senisesi sono diventati così una buona fonte di reddito per i produttori locali, che ogni anno aumentano la produzione di un prodotto la cui disponibilità sul mercato rimane, tuttavia, ancora abbastanza limitata.
La denominazione IGP è riservata a tre tipi di piccole dimensioni: appuntito, a tronco ed a uncino, i quali devono possedere specifiche caratteristiche all’atto dell’immissione al consumo fresco in termini di colorazione, forma e lunghezza della bacca, spessore della polpa ecc, regolamentate dal Disciplinare di Produzione dei Peperoni di Senise. Sebbene leggermente diversi tra loro, i tre ecotipi sono caratterizzati dall’essere dolci e poco carnosi, dall’avere spessore sottile e dal basso contenuto in acqua, per cui può essere facilmente essiccato, esponendolo ai raggi solari. Il picciolo non si separa dalla bacca neanche a essiccazione avvenuta, motivo per il quale è possibile realizzare le cosiddette nzerte, ovvero collane di peperoni legati tra loro dalla lunghezza di 1,5-2m con le bacche rosso vinaccia disposte tra loro a spirale angolata. I peperoni cruschi sono pronti quando il loro contenuto in acqua si attesta sul 10-12% del peso.
I Peperoni di Senise, oltre ad essere utilizzati interi, freschi o essiccati, vengono anche ridotti in una polvere fine molto usata nella gastronomia lucana e nella conciatura dei salumi locali, cui conferiscono colore e gusto caratteristici. Oltre al valore organolettico, all’ortaggio senisese è stato attribuito un valore nutrizionale ottimale per la presenza di composti ad attività anti-ossidante, nonché di vitamine e di microelementi. Di particolare rilievo risulta essere l’elevato contenuto di vitamina C, che si attesta intorno al 30% in più rispetto agli altri tipi di peperone. Tale vitamina ha molteplici effetti benefici sulla salute, grazie al suo effetto protettivo e preventivo nei confronti di tumori e malattie cardiovascolari, nonché al suo effetto anti-invecchiamento.
La via lucana del benessere nel nuovo numero de Il Lucano Magazine in edicola.

Maria Carmela Padula
Laureata in Biotecnologie Molecolari, arricchisce la sua formazione universitaria conseguendo il Dottorato di Ricerca in "Biologia e Biotecnologie" e frequentando scuole di perfezionamento in materia di nutrizione umana. Ad oggi "vive" quotidianamente il connubio cibo-salute, in quanto svolge l'attività di biologo nutrizionista e si occupa di ricerca in ambito universitario con focus principale su aspetti della salute umana (genetica dell'obesità, del metabolismo del ferro e delle neoplasie ematologiche; studio delle proprietà health promoting di specie vegetali di interesse nutraceutico e farmaceutico).