Il genio di Sergio Musmeci

Il ponte realizzato a Potenza fra gli anni Sessanta e Settanta, su progetto dell’ingegnere Sergio Musmeci, è il documentario intitolato “La ricerca della forma”, presentato prima al Maxxi di Roma e poi al Teatro Stabile di Potenza lo scorso 5 febbraio.
Da un soggetto di Sara Lorusso e Michele Scioscia, per la regia di Vania Cauzillo, il documentario ricostruisce la storia del cantiere e le idee del geniale progettista. Dedicato a Sergio Musmeci che impegnò una vita nella ricerca sul minimo strutturale e che nel Viadotto sul Basento reaIMG_4732lizzato a Potenza riuscì a concretizzare anni di studio e sperimentazioni.
L’opera è prodotta da Effenove, start up della cinematografia, grazie al bando della Regione Basilicata e della Lucana Film Commission, in collaborazione con MAXXI, Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Potenza, Fondazione degli Ingegneri della Provincia di Potenza e Consorzio Industriale della Provincia di Potenza.

Alla proiezione del documentario hanno deciso di abbinare un momento di dibattito nel ridotto del Teatro Stabile, dove si sono confrontati esperti e testimonianze dirette di chi quel ponte l’ha visto nascere e di chi ne ha studiato i particolari, facendo emergere che Sergio Musmeci era un ingegnere fuori dal comune, appassionato di arte, musica, astronomia, da sempre immersoSeminario_MUSMECI_05_02_16_REL03 nella ricerca.
Alla fine degli anni Sessanta, da Potenza, è arrivata l’occasione della sua vita: realizzare un collegamento tra l’area industriale e la città.
Lo fece immaginando un ponte originale, basato su forme coraggiose, spessori inconsueti e calcoli statici complicati
ssimi. Il ponte che porta tuttora il suo nome, scavalca una strada ,supera un fiume, una ferrovia e strade di città. Oggi è il palcoscenico di esibizioni artistiche, iniziative sportive e passeggiate urbane.Fu una sfida importante questa, nata grazie all’ostinazione di Gino Viggiani, allora alla guida del Consorzio Industriale, committente dell’opera, e allo sforzo delle maestranze locali, impegnate in un cantiere insolito per forme e metodi costruttivi.

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