La memoria è la nostra cultura – La pitture Rupestri di Filiano

Questo libro intitolato “Le Pitture Rupestri di Tuppo dei Sassi • Riparo Ranaldi • Filiano – Raccolta di scritti” di Vito Sabia in collaborazione con Gennaro Mecca rientra nel progetto di Servizio Civile Nazionale denominato “Basilicata: mosaico di arte, cultura e natura da leggere e raccontare”. Il libro inizia con un brano dello scrittore Alberto Savinio : “La memoria è la nostra cultura. […]”ed è proprio la cultura, più volte citata in questo libro che si vuol fare emergere con questi scritti. Il volume è dedicato alla memoria di Francesco Ranaldi, direttore del Museo Archeologico Provinciale di Potenza, scopritore appunto delle pitture rupestri Tuppo dei Sassi. Per saperne di più ho dedicato un’intervista a Vito Sabia.

Com’è nata l’idea di questo libro?
L’idea di dare alle stampe il volume “Le Pitture Rupestri di Tuppo dei Sassi • Riparo Ranaldi • Filiano – Raccolta di scritti” – presentato a Filiano nel novembre 2015 – nasce con l’intento di colmare un vuoto venutosi a creare nel tempo. A distanza di mezzo secolo dalla scoperta del sito archeologico “I Pisconi”, con questo volume – dedicato alla raccolta di scritti sulle pitture rupestri di Riparo Ranaldi – si è voluto avviare una riflessione sugli studi, come mezzo d’informazione, che si inserisce nell’opera di divulgazione scientifica dei risultati delle ricerche e dell’attività di tutela del territorio.

Di cosa parla nello specifico la pubblicazione?
Il volume si compone di quattro parti: la prima parte ospita gli interventi istituzionali; nella seconda sezione sono riportati i testi sulle pitture rupestri di Filiano pubblicati su riviste e volumi a carattere locale e specialistici; nella terza sezione offriamo una “visita fotografica” alle pitture rupestri ; nell’appendice ospitiamo studi, documenti e relazioni sulle pitture rupesfoto-06-mimmo-gruossotri . La pubblicazione vuol essere un utile strumento di lavoro per gli studiosi e per quanti si occupano dell’arte rupestre, mettendo a disposizione il repertorio dei numerosi lavori sul sito archeologico. Nel contempo vuole essere anche un mezzo d’informazione, che si inserisce nell’opera di divulgazione scientifica dei risultati delle ricerche e dell’attività di tutela sul territorio, da parte della Pro Loco di Filiano. Non vi è la pretesa di aver esaurito il materiale pubblicato. Semmai vi è la volontà di avere compiuto un ulteriore passo verso la conoscenza di un sapere comune.

Quanto tempo c’è voluto per scriverlo?
Dalla ricerca bibliografica alla stesura del testo è trascorso più di un anno. Preziosa è stata la collaborazione della volontaria di Servizio Civile UNPLI presso la Pro Loco di Filiano, Maria Ad Nives Coviello, per la trascrizione di alcuni testi.

Su cosa ti sei basato per le ricerche?
Gli strumenti informatici di oggi, ed in particolare la diffusione di internet, hanno reso parte del lavoro più semplice. Naturalmente questo non ha impedito che gran parte delle ricerche si siano svolte nelle più suggestive dimore della scienza umana, in particolare la fondamentale biblioteca. Preziosi sono stati i suggerimenti del cultore locale Gennaro Mecca nella stesura del volume. Come prezioso è stato l’aiuto fornitomi dalla dott.ssa Anna Grazie Pistone, archeologa del Museo Archeologico Provinciale di Potenza, nel reperimento di alcuni materiali.

L’intervista completa nel nuovo numero del Lucano Magazine di settembre – ottobre in edicola!!