Dedicato ad Antonio Iacouzzi : un poeta dell’immagine

All’età di 95 anni  il giorno  03/01/2016 a Napoli  è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari e della nostra comunità,  il caro “Amico” dott. Proff. Antonio Iacouzzi, Primario Emerito presso l’Ospedale Annunziata di Napoli.

Cittadino Ruotese. Nato a Ruoti nel 1921

Un caro e sentito GRAZIE da parte dell’associazione Recupero Tradizioni Ruotesi miss 48 all’amato prof. Iacouzzi per la continua partecipazione  offerta alla comunità Ruotese con servizi fotografici , e non solo, che hanno saputo raccontare con amore e passione la storia della nostra comunità per diversi decenni.

Persona sensibile e legata profondamente alle proprie radici ha saputo sempre dare, con semplici gesta e passione, la sentita vicinanza al paese di Ruoti.

Al Carissimo Proff. Iacouzzi  va il nostro amato pensiero nel ricordo di quanto fatto con la propria partecipazione, la donazione e l’autorizzazione a poter pubblicare oltre duecento foto e diversi filmati riferiti agli anni ’50 e ’60 del secolo scorso.  Immagini  bellissime e di ottima qualità che evidenziano, oltre alla innata passione fotografica di cui egli ne era maestro, una particolare attenzione tanto dedicata ad eventi civili e religiosi quanto a fatti di vita vissuta contadina e paesaggistica che rappresentano materiale di immenso valore culturale e di memoria per la Comunità Ruotese. 

La raccolta delle magistrali immagini fotografiche che il Prof. Antonio Iacouzzi ha dedicato a Ruoti con profondo amore, costituisce già un prezioso forziere colmo di documenti rari, … forse gli ultimi reperti di una Lucania che come l’Italia, sembra a volte destinata a perdere la propria memoria.

Nulla, nelle fotografie di questo sensibilissimo poeta, che come Rocco Scotellaro attinge dal vero, da luoghi reali, dalla introspezione dei volti degli autentici protagonisti della dura vita d’ogni giorno, tra le viuzze e nelle campagne di Ruoti, ha il sapore di artificiose composizioni iconografiche o di scontati ritratti “messi in posa”.

Come nelle rapide sequenze di un documentario neorealistico senza fronzoli, l’obiettivo di Iacouzzi, quasi furtivamente, fermava istanti di realtà sociale, di quotidianità, di vita che scorreva e indimenticabili figure di uomini, donne, fanciulli, famiglie che nelle loro semplici e umili sembianze, sembrano raccontarci intensi vissuti.

Così, i fotogrammi diventano tutti penetranti elementi di uno scenario vivo ed essenziale che comprende luoghi, case, volti, eventi, atmosfere, raccolti dall’Autore con profondo amore e rispettoso pudore per la intimità e la riservatezza della gente che lavora, che si incontra nelle stradine del piccolo borgo, che rimane assorta sull’uscio di piccole case, in istanti nei quali Iacouzzi sembra che per magia sia riuscito a fermare il tempo.