“Luoghi non comuni del futuro”. A Brienza un workshop del progetto S.P.A.M.

Lo scorso 13 gennaio, in mattinata, si è tenuto nella sede di Brienza dell’IIS “L. Da Vinci Nitti” il seminario “Luoghi non comuni del futuro” del progetto S.P.A.M. (Suoni di Pietra d’Appennino Mediterraneo) finanziato dall’avviso pubblico “cooperazione interregionale e transnazionale”, da parte della Regione Basilicata attraverso il PO Fesr 2014/2020.

Dopo i saluti iniziali dei sindaci Antonio Giancristiano e Antonio Imperatrice, rispettivamente di Brienza e di Grumento Nova (capofila del progetto), della dirigente scolastica Alessandra Napoli e rappresentante dell’Autorità di Gestione PO FESR 2014/2020 della Regione Basilicata, Maria D’Onofrio, si sono tenuti gli interventi formativi di Gianni Lacorazza, Annalisa Romeo, Marilena Bagarella e Liborio Grizzaffi, i quali hanno inquadrato le prospettive di marketing e comunicazione turistico per le aree interne le aree “non comuni”, in particolare portando l’esperienza di Corleone.

Interventi a cui hanno poi fatto seguito i laboratori degli studenti i quali, organizzati in più gruppi dai docenti, hanno così elaborato varie proposte di offerta turistica realistica sulla Basilicata, che hanno poi raccontato e presentato all’assemblea.

Un’esperienza di confronto molto intensa ed originale, esperienza di formazione applicata che ha messo a valore la conoscenza del territorio, la promozione delle sue peculiarità e caratteristiche con proposte di itinerari con la simulazione di pacchetti da mettere sul mercato.

L’elemento principale su cui si fonda il progetto “Suoni di Pietra dell’Appennino Mediterraneo” è lo sviluppo sostenibile nel quale il turismo assume un valore particolare, anche perché la location nella quale il progetto si concluderà con un’operina, prodotta da compositori ed orchestra selezionati da un avviso pubblico, sarà l’area archeologica di Grumentum. Di fatto il workshop è rientrato anche nelle attività di comunicazione, di cui è responsabile, tra i partner di progetto, il Comune di Montemurro.

Il progetto è il frutto di un partenariato ampio che oltre a coinvolgere i comun di Grumento (capofila) Montemurro e Terranova di Pollino, si avvale anche della partecipazione delle scuole IIS “Da Vinci – Nitti” e liceo artistico “W.Gropius”, della Fondazione Paolo Grassi, e mette a sistema anche le esperienze delle Università di Tirana e la Scuola di Musica di Capodistria.

Nel workshop è stata portata anche l’esperienza del Forum dei Giovani di Brienza e del progetto “Un Graffio d’Innovazione”, una laboratorio artistico di riqualificazione di spazi urbani organizzato con la collaborazione della Fondazione Appennino ETS e dell’Amministrazione Comunale di Brienza.

“Grazie al progetto S.P.A.M. – ha detto il Sindaco Imperatrice – stiamo facendo un’esperienza importante, rafforzando una rete di competenze e di collaborazioni che punta a dare impulso e valore all’enorme patrimonio ambientale e culturale per offrire opportunità in particolare ai giovani. Da questo modello si può prendere spunto anche per nuove prospettive come ad esempio mettere in collaborazione il Forum dei Giovani di Brienza e di Grumento Nova, che può essere non solo uno stimolo ma anche una concreta opportunità per una creativa e nuova progettualità su cui continuare ad investire affinché il futuro non sia retorica e luogo comune”.