UNA PARTITA MAI VISTA…

“Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore. Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”, cantava De Gregori. Un ritratto dei calciatori non vedenti dell’Associazione ASD U.I.C. di Bari: ospiti per la prima volta nel campetto di basket di una scuola della Basilicata, l’IC “Pascoli” di Matera, non avevano paura di sbagliare un calcio di rigore. Dopo aver ascoltato i rintocchi del palo a destra e a sinistra della porta, prendendo consapevolezza della sua posizione, hanno lanciato il pallone consci del motto “ovunque vada sarà un successo”. E ovunque vadano tutti gli uomini, non solo i palloni, lo saprà soltanto Dio, basta avere la giusta carica interiore per proseguire nel cammino della vita come supereroi. Un messaggio vitale per i ragazzi dell’IC Pascoli e dell’IIS Morra-Da Vinci di Matera (sede del Centro Territoriale di Supporto), i due istituti che hanno collaborato alla lodevole iniziativa. Promotrice dell’evento sportivo è stata la prof.ssa di Sostegno, Deborah Lopatriello, coadiuvata dal Dipartimento di Sostegno. “Oggi per l’Istituto Comprensivo Pascoli è una giornata di festa dell’inclusione-commenta la prof.ssa Lopatriello.

Un’inclusione intesa a 360° che abbraccia lo sport, la diversità e la disabilità in generale”. Il sindaco, Domenico Bennardi, entusiasta, ha sottolineato come attraverso la scuola, lo sport e lo stare insieme si possa dare un messaggio di inclusione. “Il messaggio che possiamo veicolare è che nonostante le disabilità emotive, personali, temporanee o permanenti si può trovare il modo di superarle. Un senso deficitario può svilupparne altri, percependo cose che noi normodotati non riusciamo a percepire”. Giuseppe Catarinella, Presidente dell’UIC, Associazione dilettantistica sportiva di Bari, nonché capitano della squadra, ha puntualizzato come il calcio a cinque tra non vedenti non sia ancora molto noto”. Questo sport si gioca con un pallone sonoro ed indossando delle mascherine che servono per impedire a chi ha qualche residuo visivo di essere avvantaggiato. Il Dirigente Scolastico dell’IC Pascoli, dott. Michele Ventrelli, commosso, ha ringraziato i giocatori dell’UIC per la loro disponibilità e il loro esempio. “Forse non abbiamo dimestichezza con i vostri problemi –  ha commentato il Dirigente –  ma questa mattina state dando una lezione di vita ai nostri ragazzi e a noi adulti”. Il silenzio e l’emozione di tutti era palpabile nell’aria, nei gesti, negli sguardi e nei gridi di esaltazione concessi soltanto durante i goal. Sembrava che anche il cielo piangesse… Alcuni alunni bendati hanno provato i brividi di questa partita sulla propria pelle, giocando per alcuni minuti mentre altri hanno consumato i loro brividi intonando le note di Supereroi e dell’Inno di Mameli nel coro, diretto dalle docenti di Sostegno, Angela Perrone e Lia Sciandivasci. Il Dirigente Scolastico dell’IIS Morra – Da Vinci, dott.ssa Caterina Policaro, ha affermato come il processo d’inclusione ci debba vedere tutti coprotagonisti perché le barriere si abbattono se tutti insieme lavoriamo per far succedere qualcosa di straordinario. Ma donde nasce questa partita? Lo racconta la prof.ssa Lopatriello. “Questa partita nasce dal desiderio di un bambino che in prima media mi chiese: “Professoressa, io voglio giocare a calcio. Come faccio?”. Quel bambino, oggi, ha 18 anni. Fa parte della squadra e si chiama Emanuele Di Fonzo…È il caso di dire: “Non puoi combattere una guerra da solo, il cuore è un’armatura, a volte chiedere aiuto ci fa paura. Ma basta un solo passo come il primo uomo sulla luna….”