ITINERARI LETTERARI: “I Promessi Sposi” riletti nella mostra di Maria Teresa Lapadula

È passato un secolo e mezzo dalla morte del famoso scrittore Alessandro Manzoni, avvenuta nella sua Milano il 22 maggio del 1873. “I promessi sposi” è l’opera che più di altre lo ha consegnato alla storia della narrativa mondiale, un romanzo storico ambientato nella Lombardia del ‘600, pubblicato nel 1840 dopo due decenni di revisioni che ne cambiarono l’originale titolo di “Fermo e Lucia”. Nonostante il trascorrere del tempo, quel racconto continua a suscitare interesse tra lettori e studiosi che scoprono, dalla sua rilettura, ulteriori spunti di riflessione. Uno su tutti, il suo essere attuale e riconducile alla vita di ognuno di noi. Come dimostra Maria Teresa Lapadula, docente di Lettere all’Istituto Tecnico Commerciale di Moliterno, con la sua mostra inserita nella rassegna “Itinerari Letterari”. “I Promessi sposi nel 150° anniversario di Manzoni” è il titolo dell’esposizione composta da pannelli descrittivi e illustrati, attraverso i quali vengono analizzati i personaggi del romanzo secondo i loro ruoli e le note caratteriali. Il lavoro di approfondimento muove una serie di valutazioni sui singoli protagonisti che vanno oltre le etichette e le iniziali impressioni. Permette di comprendere meglio la complessità dietro a personalità per nulla secondarie. Uomini e donne dai destini segnati, forse solo in apparenza, di cui si vuole rimarcare un libero arbitrio che avrebbe potuto cambiare le cose.     

Rileggere oggi i Classici della letteratura è un’operazione utile sia dal punto di vista sociale che psicologico.  Aiuta a comprendere le società del passato introducendo nelle atmosfere dell’epoca che possono, poi, essere comparate con quelle attuali, spesso non molto dissimili nella sostanza. Consente di analizzarci attraverso le indoli dei personaggi narrati per arrivare alla conclusione che la natura umana, in fondo, è sempre la stessa.

La mostra nasce durante il periodo del Covid, da dialoghi sul tema tra la professoressa Lapadula e il collega Enzo Vitolo, docente di Letteratura Italiana e Storia, e curatore di lezioni sul canale web Mediamente.it. L’analogia dei contesti pandemici del XVII e XXI secolo, di peste nel primo caso, ha generato ulteriori considerazioni circa le tante e diverse pieghe del racconto manzoniano.

La mostra, dopo una prima uscita a Salerno, ha avuto tre momenti espositivi nel mese di maggio 2023 in Basilicata: Villa d’Agri di Marsicovetere dal 4 all’11; Montemurro il giorno 25; Grumento Nova il giorno 27, che hanno visto la partecipazione anche delle scuole. È una delle tante iniziative dell’Associazione di ispirazione cattolica E.T Studium Cronoscout di Moliterno, di cui Maria Teresa Lapadula è presidente, nata nel 2000 e attiva in alcuni comuni dell’Alta Valle dell’Agri. Studio, autodisciplina e solidarietà sono i tre doveri di questi Esploratori del Tempo che affermano: «Noi viviamo al congiuntivo», un motto che deriva dall’espressione latina “cum iungere” ovvero “unire con”.