Si dice che i grandi anziani tendono a ritornare bambini nel senso che ci sono delle similitudini che caratterizzano la vita del neonato e quella del grande anziano. Entrambi, hanno bisogno del sostegno incondizionato della famiglia, di tanto affetto e considerazione, tendono ad essere “picciosi”, hanno un particolare attaccamento alle persone che si prendono cura di loro. La commedia, in dialetto materano “Mogh na malacrjonz e nan n mal di ponz” (Meglio una cattiva figura che un dolore di pancia), tra ironia e momenti di sano divertimento, porta in scena un’altra similitudine tra neonato e grande anziano che mette in apprensione la famiglia e lo stesso anziano. Si tratta dello svuotamento dell’intestino (la defecazione). Questa funzione, vista nei modi, nei tempi, nella quantità, qualità e consistenza tra gioie e dolori porta il neonato verso il futuro mentre porta il grande anziano verso la miglior vita. Il 7 marzo 2025, la compagnia “Libero Teatro”della Parrocchia Maria SS. Annunziata di Matera, porta in scena presso il Teatro Guerrieri, Eustachio in epoca neonatale e lo stesso all’età di 85 anni nella città dei Sassi degli anni 60-80. La regista Vita Malvaso ci dà dei ragguagli su un tema così intimo e goliardico.

Come mai avete deciso di affrontare il tema della pulizia intestinale in questa commedia?
È un tema all’ordine del giorno in tutte le famiglie legato soprattutto alle persone di una certa età. Negli anni 60 si mangiavano legumi (ceci, lenticchie e cicerchie) coltivati allo stato naturale senza l’uso di concimi. Invece, oggi, l’industria legata alla produzione dei cereali mira soltanto alla quantità e non alla qualità per cui la digestione e la defecazione nelle persone di una certa età comporta seri problemi.
L’ironia in cui sfocia la commedia è la stessa che colorava la defecazione nei Sassi nella vita reale?
È la stessa perché spesso gli anziani dei Sassi mangiavano cibi grassi e pesanti. Si faceva molto uso di carne di maiale con conseguenti problemi di digestione e soltanto la “scorreggia fatta bene” riusciva a liberare l’intestino dalle pene…
Angela Menchise