“BREATH”, IL DOCUFILM DI ILARIA CONGIU A POTENZA E MATERA

Un viaggio intimo e autentico per restituire un respiro all’uomo e agli oceani

«Breath non è solo un documentario, è un invito a riflettere su come le nostre azioni quotidiane influenzino il mondo che ci circonda. Ho voluto raccontare le storie di chi vive il mare da vicino, chi lo ha visto cambiare e, soprattutto, chi lotta per proteggere l’ambiente. Il mare non è solo un ecosistema, ma una parte di noi, della nostra identità». Così Ilaria Congiu, regista del docufilm “Breath”, in programma il prossimo lunedì 5 maggio al “Cineteatro Don Bosco” di Potenza e giovedì 8 maggio al “Cineteatro Comunale Guerrieri” di Matera.

Nata in Senegal, dove suo padre conduce un’azienda di esportazione di pesce congelato, la cineasta cresce nelle meraviglie delle profondità azzurre. Poco alla volta, comincia a prendere consapevolezza di quanto quelle stesse acque stiano diventando sempre più silenti e carenti di vita. Attraverso un profondo senso di smarrimento, Congiu si interroga se anche l’attività di famiglia stia contribuendo al graduale impoverimento delle acque. Da buona osservatrice alla ricerca della verità, la regista toccherà le sponde italiane, tunisine e senegalesi prima di incontrare “i cinque figli del mare”. Questi ultimi, attraverso il racconto delle loro personali storie di vita, forniranno a Ilaria Congiu diversi spunti di riflessione che celano una crisi silenziosa relativa all’integrità stessa degli ecosistemi marini, e che non esclude le contraddizioni legate al consumismo, alla pesca industriale, all’inquinamento, al cambiamento climatico e alla sostenibilità.

«Il mare era ed è tutt’oggi il mio compagno di vita. Negli anni – aggiunge la cineasta – ha, però, subito dei cambiamenti significativi che mi hanno profondamente marcata. Il voler capire che cosa stesse accadendo al mare mi ha spinta a intraprendere una laurea in giornalismo e, conseguentemente, a trascorrere mesi a bordo delle navi di Sea Shepherd Italia. È stato allora che ho scoperto la realtà, come quella della pesca del tonno nel Mediterraneo, e sono rimasta sconvolta. Vedendo quei tonni girare, ignari, in tondo nelle gabbie che li trasportavano, mi sono sentita come loro. Mi sono sentita parte di un sistema assuefatto, che ha smesso di chiedersi il perché delle sue scelte, e che quindi gira su sé stesso senza sapere dove stia andando a sbattere, o chi ne pagherà le conseguenze».

Attraverso la sua opera cinematografica, gli spettatori intraprendono un viaggio avvincente e autentico che li induce e non restare inermi di fronte alle ripercussioni sociali e ambientali della crisi ecologica. “Breath” è un sospiro-respiro di consapevolezza, di accettazione e di perdono in grado di invertire quel processo di destabilizzazione della sopravvivenza. Mediante l’atto del respiro, Congiu invita il pubblico a interrogarsi anche sul rapporto, molto spesso agitato e sofferente, tra uomo e natura.

«Il mare ci dà respiro e noi glielo togliamo, ma in questo vortice soffocante di sopra informazioni, di notizie e cambiamenti su come sta il Pianeta non troviamo mai soluzioni. Alcuni spunti – conclude Congiu – tento di offrirli proprio ascoltando il punto di vista dei pescatori artigianali in Senegal: ci sono senegalesi ma anche tanti italiani accomunati dallo stesso problema, dalla stessa difficoltà di respirare». Il docufilm, con una co-produzione internazionale Italia-Tunisia tra Mediterraneo Cinematografica e Propaganda e distribuito da Mescalito Film, è il risultato di una produzione che ha voluto coniugare cultura e impegno ecologico, grazie anche alla sinergica collaborazione di due realtà fondamentali come Legambiente Italia ed Extinction Rebellion Italia. Entrambe sono attive, da anni, nella difesa dell’ambiente e nella sensibilizzazione, con uno sguardo proiettato alle conseguenze della crisi climatica che investe l’intero globo. Il film sarà disponibile nelle sale cinematografiche di tutta Italia a partire dal 5 maggio. 

Miriam Galgano