La satira brillante di Mario Bochicchio

bochicchio sitoA Barile, presso Palazzo Frusci, sede attuale della Pro Loco locale, la conferenza di presentazione della rassegna fumettistica dell’autore di origini aviglianese, Mario Bochicchio. La mostra è visitabile sino al 29 Luglio 2014 ed espone le foto di alcune delle più celebri vignette di satira del giornalista lucano, che vanta nel suo curriculum collaborazioni eccellenti, come quella per il quotidiano nazionale Libero dal 2007 al 2009, e il recente riconoscimento al Festival Internazionale di Ferrara, dove è stato insignito del premio speciale del pubblico.

Saluti di rito affidati a Sabrina Gagliardi, membro della Pro Loco di Barile, che ha ricordato come nell’attuale sede di Palazzo Frusci abbia lavorato per circa due settimane l’immenso Pier Paolo Pasolini all’epoca della selezione per il casting di attori, da impiegare per alcune scene del suo Il Vangelo secondo Matteo, e al giornalista Donato Michele Mazzeo che a quell’esperienza pasoliniana ed in particolare alle quattro scene del film girate nel Comune di Barile, su tutte quelle della Natività, ha dedicato un ottimo volume intitolato Cristo è nato a Barile, edito dalla Basilicata Arberesche.

Per quelle scene girate a Barile il poeta, scrittore e regista, si avvalse di ben 110 cittadini del posto. Nella località lucana è possibile visitare anche un’apposita sezione contenente lo scrittoio impiegato da Pasolini per le selezioni, alcune fotografie incorniciate dell’epoca e ritagli di giornali dedicati sia all’evento sia al volume di Donato Mazzeo.

Luciano Sabia, presidente della Pro Loco di Avigliano, ha ricordato quel “processo di sinergia e di collaborazione innestate di comune accordo dalla nostra Pro Loco insieme ad altre sezioni limitrofe per far rete e organizzare eventi che possano travalicare i ristretti confini della Basilicata, e che confluiranno anche nel calendario degli eventi in programma per Matera 2019 ˮ.

Maria De Carlo non ha nascosto “Ci sono tre concetti a cui la satira offerta dall’autore Mario Bochicchio non si sottrae, strettamente interdipendenti tra di loro e rispettosi della dignità della persona: democrazia, intesa come partecipazione attiva e disinteressata della cittadinanza nei confronti del bene pubblico, libertà di pensiero critico da diffondere con qualsiasi mezzo, compreso i media, e verità come quella che lui comunica attraverso un genere letterario, la satira, attraverso lo strumento della vignetta, ricavato dallo svolgimento della professione giornalistica. Infatti, la satira nell’antica Grecia indicava tradizionalmente un vassoio di primizie offerto agli dei e come genere mira a offrire una valutazione critica degli atteggiamenti di chi detiene il potere, conferendogli un’umanità che spesso chi è potente perde, diventando orgoglioso, presuntuoso e ostentando la propria tracotanza. In questo modo il politico viene portato in basso e fatto scendere dal piedistallo su cui si si è eretto ed è per questo che molti vignettisti satirici sono oggi osteggiati, avversati o comunque guardati con diffidenza. In altre parole la satira è unovignetta sito strumento di punizione morale e sociale della hýbris del potere e di chi lo incarna, e rientra in quelle attività utili a sviluppare cultura, ossia creare un circuito che offrendo prospettive sulle cose alternative a quelle esistenti e preesistenti, favorisce la formazione di opinioni consapevoli e personali”.

Bochicchio oltre ad essersi affermato a livello nazionale con vignette state pubblicate su numerose riviste mensili e su quotidiani (Libero, L’Unità, Il Foglio, Il Sole 24 Ore, Il Resto di Matera, Lucano Magazine,) e giornali online (Dagospia, Reportonline.it) si sta facendo conoscere in Europa. La sua satira, ultimamente, è approdata sulle reti nazionali, come nel caso di Omnibus (La7), Ballarò (Rai 3) Detto Fatto (Rai 2). La sua sottile e pungente ironia deriva da uno spirito di osservazione e da una intelligenza critica non comune, come si evince da alcune vignette esposte in questi giorni a Barile. Brillanti per citarne alcune, quella su una nazionale italiana ridotta a Brandelli, dopo la recente umiliazione nel mondiale brasiliano, la contrapposizione tra i professori della nazionale tedesca e gli Scolari brasiliani, o, infine, quella raffigurante un pesce fiumano che decide di agganciarsi all’amo di una canna da pesca, pensando Quasi quasi mi faccio una canna, e che richiama il tema della Droga ovunque, un modo simpatico e sdrammatizzante per ricordare una piaga sociale sempre più estesa e generalizzata. O se vogliamo per aiutare a non dimenticarsene.