Aniello Cozzolino appende gli scarpini al chiodo

La vita all’improvviso cambia i tuoi programmi. Giustecozzolino o sbagliate che siano, le decisioni ti mettono davanti alla consapevolezza che dal giorno dopo tutto cambierà. La stessa cosa è capitata ad Aniello Cozzolino che ha deciso di abbandonare il calcio per motivi di lavoro.
In questa intervista racconta la sua storia.

Chi è Aniello Cozzolino oggi?
Oggi Aniello è innanzitutto un marito ed un padre presente e che lavora tanto per dare il meglio di sé alla sua famiglia.

A che età hai cominciato a giocare a calcio? Come è nata questa passione?
Ho iniziato fin da piccolissimo, a soli cinque anni, seguendo la passione di mio padre che per anni ha giocato a Ghhenausen, cittadinanza tedesca che militava in serie C.

La prima squadra in cui hai giocato?
Ho mosso i primi passi nella Libertas Vesuvio Ercolano fino a raggiungere l’eccellenza con l’ercolanese. A seguire, in Campania : Villa Literno, Succivo, Acerrana, Recale.
In Molise: Petacciato e Frosolone ed infine ho bazzicato parecchio in Basilicata, ho cominciato a Pisticci, passando poi per Ferrandina, Rionero, Pietragalla, Viaggiano ed infine sono arrivato a Picerno.

Sei ritornato nel Picerno dopo un anno di assenza?
Si, sono tornato a Picerno con molto entusiasmo, trovando un gruppo, molto probabilmente unico nella mia carriera, dai giocatori alla dirigenza, agli ultras, anzi colgo l’occasione per salutare tutti.

Come mai allora hai deciso di lasciare la squadra e dire “addio” al calcio?
Tutto è capitato all’improvviso, mi si è presentata una opportunità di lavoro irrinunciabile che mi ha costretto a lasciare il calcio, non avevo più tempo per i tanti allenamenti settimanali.
Appare scontato dirlo, ma non è stato semplice prendere questa decisione, visto che il calcio è sempre stato la mia vita, mi ha fatto crescere, disperare ma anche tanto emozionare. Purtroppo bisogna fare delle scelte.

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