“Supereroi della Pubblicità” il terzo disco dei Musicamanovella

L’amore è cieco o ci vede poco”  e “Te lo giuro su Vinicio Caposela” sono i primi due dischi dei Musicamanovella,adesso è arrivato il terzo.

Il primo singolo che dà il titolo appunto, al terzo disco dei Musicamanovella è da oggi in radio.
Si chiama “Supereroi della Pubblicità“, un disco evoluzionistico, si adatta ai contesti e muta forma all’occorrenza. Una musica esplosiva che purifica e libera la supereroimente ed il corpo da pensieri o sentimenti ( graditi e non) ed aiuta l’uomo ad esprimersi. Il linguaggio è fresco, schietto, e diretto.
Il modo di mescolare le parole e le note crea un sistema personale ed unico di vedere il mondo. Con il loro stile in bilico tra raggae, blues, folk e liscio hanno conquistato brano dopo brano gran parte delle piazze italiane/lucane.
Con il loro ultimo disco sono tornati per popolare ancora una volta l’estate lucana, ma questa volta sono andati alla ricerca di quei supereroi capaci di sovvertire l’ordine naturale delle cose pur essendo uomini normali, e li hanno trovati, sono loro: Ulisse, Andy Warhol, Gregory Corso, Pasolini e Modugno.

Ce lo spiega nell’intervista Rocco Spagnoletta

– Perchè “Supereroi della Pubblicità”

Perché un giorno ho sentito dire alla TV: l’uomo torna normale. Vi rendete conto? E’ la TV che detta i tempi di come dobbiamo essere, anche quando dobbiamo essere normali o speciali. Oramai tutto è filtrato dalla pubblicità vecchia e nuova: la Tv ancora spadroneggia ma i social hanno consentito a tutti di essere, a loro modo, pubblicizzati, di apparire e di mostrarsi in qualche modo come degli esseri eccezionali. Noi invece cerchiamo quei supereroi della normalità con cui conviviamo da sempre e che hanno cambiato davvero il pensiero del mondo. Vabbè ci direte che è la solita cosa trita e ritrita e ci farete una cattiva pubblicità per questo. Fatelo!Andy Warhol disse che la miglior pubblicità è la cattiva pubblicità. Il cerchio si chiude e scopriamo che in realtà cerchiamo nella stessa pubblicità chi ci salvi da essa. La musica indie ha finito per essere la nuova musica commerciale, gli hipster sono i nuovi ordinari. Quando uno scrive che “facebook fa schifo” riceve migliaia di like su facebook. Siamo nel metateatrino della comunicazione, la tv che parla di tv, i social che parlano di social, la musica che parla di musica. E poi lo abbiamo chiamato così per dire al mondo che il Maestro Azzarino è il nostro supereroe, il CAPITAN A. dei Musicamanovella

-Cosa vi ha spinto a questo nuovo disco?
In realtà uno non decide di fare un disco. Io scrivo dei pezzi o inizio a suonare due accordi, li ascoltiamo, li miglioriamo tutti insieme, ce li spieghiamo a vicenda. Poi c’è sempre un filo conduttore che unisce qualche canzone. Lì, in quel filo c’è il disco. Lo capisci da solo che sta nascendo, lo noti, è un gruppetto di canzoni che suoni ogni volta che prendi la chitarra in mano.

-Cosa differenzia o accomuna questo disco dai precedenti?
L’esperienza e gli ascolti di questi anni e  l’arrivo di Pezzano (chitarra)  e Ruggiero (batteria) ci hanno spinto verso un suono più rock. L’amore per la lettura ci ha fatto conoscere meglio alcuni personaggi che abbiamo poi raccontato nel disco, i nostri supereroi sono l’Ulisse che deve per forza lasciare Penelope e ripartire (S’agapò), il Modugno di Vecchio Frak, il Pasolini che dà dignità ai suoi assassini (Ragazzi di vita), Gregory Corso un poeta della beat generation che decide di gettare dalla finestra tutte le cose della sua vita (A perdifiato).
Poi c’è l’Amore che è un tema che ci gira sempre intorno, la trilogia dell’amore in questo disco giunge alla sua conclusione ideale nell’eterna fiducia. L’amore è misterioso come il volo di uno stormo di rondini che, se le rondini si fidano l’un l’altra, non si romperà mai (Come le rondini). Non sono supereroi oggi due persone che si fidano l’un l’altra?

– Qual’è la filosofia della vostra musica?
Non credo nella musica impegnata, la musica che nasce impegnata ha sempre un problema di fondo, non credo sia spontanea, a meno che ti chiami De Andrè ma noi ci chiamiamo Spagnoletta, Vista,  Gruosso, Pezzano e Ruggiero. Io scrivo e mi diverte scrivere poi una serie di canzoni, scritte in un determinato periodo, hanno sempre un filo conduttore e questo è l’avvisaglia che le devi mettere insieme in un disco. Non abbiamo la presunzione di dire cosa è giusto e cosa non lo è, noi raccontiamo quello che c’è intorno a noi, poi il significato ce lo mette la gente. La filosofia della nostra musica ricalca un po’ la contraddizione della nostra terra, del popolo lucano che ama divertirsi pur essendo nella cacca fino al collo. A volte raccontiamo cose di una tristezza infinita ma la musica allegra ci trasmette forza e soprattutto ci dà quella certezza che, nonostante tutto, ce la possiamo ancora fare.

– A quale pubblico è destinato questo vostro terzo Cd?
A chi non ha la puzza sotto il naso cioè a quelli che si sanno divertire, ai soliti insomma. Perché, checché ne dicano gli esperti, musica e divertimento sono il miglior modello di comunicazione del mondo.

Buona fortuna a questa simpaticissima band lucana.