Achille Locatelli, da Potenza a Roma rapito dal cinema Straordinario il percorso artistico del giovane ispettore di produzione lucano che vanta già collaborazioni con Ettore Scola

Achille Locatelli è uno di quei lucani che hanno deciso di lasciare la Basilicata per provare a realizzare i propri sogni altrove. E la sua scelta gli ha dato ragione, giacché i suoi sogni vanno man mano definendosi in maniera nitida. Così, quella che dieci anni fa era pura aspirazione diventa oggi il suo lavoro nel mondo fiabesco della celluloio e Ettore Scolaide. Locatelli ha lasciato Potenza per Roma. Ha rinunciato alla tranquillità di una cittadina impiegatizia per abbandonarsi alle incertezze di un settore, quello del cinema, che è tanto bello quanto crudele, che sceglie più che essere scelto. Tu non puoi far altro che lavorare sodo, aspettando in silenzio il tuo turno che potrebbe non arrivare mai, metabolizzando delusioni e imparando i trucchi del mestiere. Non deve essere facile svegliarti ogni mattina con l’incubo del fallimento. Ma evidentemente nel destino che Achille si è faticosamente costruito c’era altro. Tant’è che oggi, soddisfatto, fa l’ispettore di produzione in opere cinematografiche e televisive. Ha già lavorato per la serie Tv trasmessa dalla RAI Braccialetti Rossi, prima e seconda serie. Ha da poco terminato le riprese dell’ultimo film del regista Sergio Rubini, di cui non ci ha potuto anticipare nulla perché è ancora tutto top secret. Tra le sue collaborazioni più significative segnaliamo, risalente al 2013, quella con il maestro Ettore Scola.

Ama il cinema americano e quello francese e spera un giorno di poter lavorare per una grossa produzione, magari con Tim Burton o David Lynch. Achille Locatelli è l’esempio del lucano chCinecitt+áe, lontano dalla sua terra, con caparbietà è riuscito a scollinare. Non sempre è stato facile, anche lui ha dovuto affrontare momenti bui, ma non gli sono mai mancate pazienza e determinazione per superarli. Il resto è fatto di qualità e, come diversamente non potrebbe essere per fare cinema, carattere visionario. Gli ingredienti che hanno permesso ad Achille Locatelli di imbroccare il sentiero giusto.

Ci spieghi un po’ cosa fa un ispettore di produzione e di cosa si occupa?
L’ispettore di produzione è colui si occupa di tutti gli aspetti organizzativi e logistici connessi alle riprese, facendo fronte a qualsia problema o necessita possa sorgere. In pratica, ha il compito di reperire tutto quello che è richiesto per girare una scena. Quindi, laddove non ci sia un location manager, si impegna nella ricerca della location adatta a girare le scene, fa in modo di avere i permessi per le riprese, si occupa dei mezzi di trasporto, convoca troupe e attori. È, in pratica, responsabile dell’efficienza della macchina produttiva sul set. È una figura che deve saper fare un po’ di tutto ed è il braccio destro del direttore di produzione. É responsabile, infine, della sicurezza dei lavoratori sul set e assicura che sia tutto in regola.

Come ha intrapreso questa strada, ha frequentato qualche scuola particolare?
Sì, dieci anni fa sono entrato in una scuola di cinema a Cinecittà, il NUCT. Inizialmente mi ero iscritto a regia, ma poi ho capito che il reparto produzione mi piaceva di più e così ho iniziato un percorso che è durato due anni, durante i quali ho imparato ciò che mi sarebbe poi servito per fare questo mestiere. All’inizio la strada è stata faticosa, in quanto nessuno mi conosceva e ci sono voluti un po’ di anni, ma dopo che sono entrato nel giro giusto ho iniziato a lavorare bene.

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