I quadri plastici di Avigliano

Si è svolto ieri sera ad Avigliano il consueto appuntamento con i Quadri Plastici, rappresentazioni viventi di opere d’arte, la cui origine è databile agli anni ’20 del secolo scorso, quando erano inseriti nella parata dei turchi svolta in occasione della festività di San VitIMG_0492-3 (1)o, Patrono del paese: «La “nave” era seguita da carri trainati da cavalli e muli sui quali erano allestiti dei “quadri”, detti plastici, perché riproducevano soggetti di arte sacra e storica, interpretati da giovani, che ad ogni sosta dei carri assumevano quella rigidità statutaria che conferiva la tridimensionalità dell’opera d’arte rappresentata», racconta l’Assessore alla cultura Angelo Summa.
L’evento, organizzato dalla Pro Loco di Avigliano e dall’Amministrazione comunale, assessorato alla cultura, è stato caratterizzato, quest’anno, dalla raffigurazione di tre opere del Caravaggio: “Salomè con la testa del Battista”, a cura del gruppo Aviliart, “La Vocazione di San Matteo”, a cura del gruppo Basso la Terra, e “Il Martirio di San Pietro”, a cura di Spazio Ragazzi. “E’ sembrato che questo grande artista potesse rappresentare con la sua vita e con le sue opere il tormento esistenziale del nostro tempo, pur teso a scoprire la via della luce, della salvezza, del superamento delle tante contraddizioni che lo attraversano”, spiega l’artista Antonio Cafarelli, che si è occupato non solo del commento tecnico delle opere ma della pittura dello sfondo di uno dei quadri. Tre opere, dunqIMG_0542ue, che caratterizzano tre importanti momenti della vicenda pittorica del Caravaggio, eccellentemente rappresentate da figuranti non professionisti, bensì scelti per la somiglianza ai soggetti dipinti e per la disponibilità a mettersi in gioco.
Tante maestranze e professionalità hanno lavorato nei giorni scorsi all’allestimento delle scenografie, dei costumi, del trucco e del parrucco, affinchè all’apertura del sipario tutto potesse essere perfettamente somigliante all’opera d’arte originale, ma con quel quid in più, perché non si ammira una tela ma un capolavoro che respira.
In via del tutto eccezionale, quest’anno non si è decretato alcun vincitore, ma l’evento ha volplasticiuto essere un momento di riflessione per l’intera comunità e un’occasione di spettacolo e di arte per i tantissimi turisti e appassionati che anche quest’anno sono giunti nella cittadina attratti dalla maestosità, dalla tridimensionalità, dalla magia e dell’originalità di questo evento, unico in Basilicata.
“La manifestazione ha subìto una continua evoluzione, raggiungendo una maestria da parte dei partecipanti che creano il pathos di un’opera d’arte vivente, con la sua plasticità, i suoi colori e luci, suscitando emozione agli spettatori”, conclude l’assessore Summa.