SPETTRO AUTISTICO, AL VIA UN PROGETTO PER SUPPORTARE BAMBINI E ADULTI

A Matera e Policoro laboratori pratici ed esperienze immersive. Si parte il 12 febbraio

Una progettualità pratica e immersiva in grado di potenziare i comportamenti funzionali e socialmente appropriati, di fornire aiuto per adeguarsi alle esperienze di vita quotidiana e di rafforzare le abilità comunicative, laddove il livello di sviluppo lo consenta. È questo l’obiettivo del progetto “La cura dei soggetti con disturbo dello spettro autistico”, finanziato dal Ministero della Salute e realizzato dall’ASM di Matera mediante una rete di partenariato specializzato. L’iniziativa, aggiudicata tramite Avviso di gara pubblica, interessa l’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile dell’ASM, il Centro Riabilitativo “IMPAROLA” e “La Città Essenziale-Consorzio di Cooperative Sociali”. A tal proposito, Mariangela Bruno, presidente di IMPAROLA e coordinatrice del progetto, ha dichiarato: «Abbiamo scelto di progettare le attività con l’obiettivo di esporre gli utenti a un’esperienza concreta di vita sociale e di apprendimenti che condivideremo sia con i genitori che con i caregiver, in modo diretto o indiretto con foto, video e storie scritte».

Il progetto, in partenza il prossimo 12 febbraio, coinvolgerà soggetti autistici, di età compresa tra i 6 e i 60 anni, residenti a Matera e nella zona del Metapontino. Tra le numerose attività non mancheranno laboratori pratici, esperienze immersive, percorsi di stimolazione cognitiva, motoria, sociale e comunicativa, laboratori con uscite in loco, attività di role-playing e simulazioni basate su storie sociali, interventi assistiti con gli animali, attività sportive di squadra, laboratori informatici pensati per adulti ad alto funzionamento, vale a dire con competenze e abilità verbali e cognitive nella media o superiori alla media. «Per alcuni gruppi – ha proseguito la coordinatrice dell’iniziativa – i laboratori saranno realizzati in intere giornate per poter sperimentare sia attività straordinarie, gite e uscite, che ordinarie, routine giornaliera e di autonomia». Tutte le attività orienteranno i partecipanti all’identificazione e al riconoscimento dei propri pensieri automatici, sviluppando letture più confacenti delle influenze sociali e dell’altro, mostrando una più vantaggiosa regolazione dei propri vissuti emotivi, arricchendo l’accettazione di sé e correggendo eventuali comportamenti disfunzionali. Di conseguenza, grazie all’acquisizione e all’implementazione di nuove abilità e strategie di fronteggiamento, verrà ridotta gradualmente la possibilità di entrare in stati mentali infelici. Le attività avranno luogo presso le sedi di Matera e di Policoro per ben 40 giorni consecutivi, e comunque non oltre il 31 marzo 2025, così come anticipato dal Decreto Ministeriale del 24-01-2023. Ai partecipanti, inoltre, verrà garantito un servizio di trasporto pubblico per le sedi coinvolte. Tra i sostenitori del progetto vi sono: Anffas Policoro, APS Paddy, Gi Elle Volley, Equestrian Club ASD, I.C. Milani Policoro e Vivai La Malfa Antonino.

Per Giuseppe Bruno, presidente de “La Città Essenziale – Consorzio di Cooperative Sociali”: «Questo progetto non è solo un’opportunità per le persone con disturbo dello spettro autistico e le loro famiglie, ma rappresenta un cambio di paradigma nelle politiche di presa in carico. Superiamo l’approccio meramente assistenzialistico per costruire percorsi di empowerment che valorizzano le capacità individuali in contesti di vita reale. È un esempio concreto di come il terzo settore possa essere motore di innovazione sociale, contribuendo a modelli di welfare più inclusivi e sostenibili nel tempo». Lo conferma anche Maurizio Friolo, direttore generale dell’ASM, che ha ribadito: «È un primo passo verso una versione moderna del welfare territoriale, capace di valorizzare il potenziale di ciascuno e di costruire contesti reali di inclusione». Non è tardato ad arrivare, infine, il commento di Cosimo Latronico, assessore regionale alla Salute, che ha sottolineato: «Questa iniziativa rappresenta un modello innovativo centrato sui bisogni concreti delle persone con autismo e delle loro famiglie, rafforzando la collaborazione tra Istituzioni e Terzo Settore».

Accrescere la consapevolezza su una tematica tanto attuale quanto delicata, qual è appunto quella dello spettro autistico, fa sì che la stessa problematica possa essere riconosciuta, compresa e affrontata con strategie mirate, volte a promuovere l’inclusione dei soggetti interessati in attività comunitarie, realizzate all’interno di ambienti accoglienti e accessibili. A piccoli passi, dunque, un bambino autistico avrà la possibilità di conoscere il mondo che lo circonda, magari attraverso la pratica del gioco incentrato sullo sviluppo di abilità socio-relazionali, comunicative e cognitive, sempre nel rispetto dei suoi bisogni, dei suoi tempi, delle sue modalità di apprendimento; un adulto autistico, invece, potrà lavorare in un ambiente inclusivo, dove le differenze vengono ravvisate e valorizzate, incidendo positivamente sulla produttività dell’operato con una conseguente soddisfazione lavorativa. Ogni individuo affetto da autismo è unico e merita, dunque, di costruire relazioni che riflettano e rispettino le proprie esigenze e capacità. I bisogni e i desideri delle persone autistiche, indipendentemente dall’età, devono essere al centro del proprio progetto di vita.

Miriam Galgano